All’ombra del cupolone di San Pietro e attorno alla statua di Giordano Bruno che sorveglia su piazza Campo de’ fiori, ogni lunedì mattina i residenti fanno lo slalom tra i sacchetti dell’immondizia. Non fa eccezione questo 4 aprile, all’indomani del primo weekend in cui è andato in vigore l’accordo recentemente stretto tra l’azienda capitolina per i rifiuti Ama e i sindacati per aumentare i turni di raccolta del sabato e della domenica e portarli a regime ordinario, come nei giorni feriali. A pesare, secondo i residenti del centro storico della Capitale, sono soprattutto gli scarti delle attività alberghiere e di ristorazione, e per questo gli abitanti chiedono “multe per scoraggiare i trasgressori“, ma i commercianti si difendono e spiegano che “la raccolta porta a porta per le utenze non domestiche non funziona”. A Trastevere, uno dei centri della movida della Capitale, “l’organizzazione di Ama fa acqua da tutte le parti, non riescono a pianificare turni di lavoro per motivi vari e regole sindacali e non riescono a garantire il servizio la domenica, che vista la concentrazione di ristoranti, pub, pizzerie, è un fatto gravissimo”, spiega Simonetta Marcellini del Comitato emergenza Trastevere. I residenti domenica mattina si sono svegliati “in una discarica, con i turisti che girano schifati. I mezzi Ama sono abbandonati su strade turistiche, spesso carichi di spazzatura, e ristoratori e commercianti che continuano a conferire nei cassonetti“, aggiunge.

Situazione simile, se non più grave, nel cuore vero e proprio del centro storico tra il Pantheon, Piazza Navona e Campo de’ Fiori. “Il problema principale sono gli scarti delle centinaia di attività di ristorazione che si accumulano negli angoli nascosti dei vicoli”, racconta Viviana Di Capua dell’associazione Abitanti del centro storico. A piazza Campo de’ Fiori i cumuli più seri si registrano durante i giorni feriali e assomigliano a una discarica a cielo aperto, ma anche questa mattina i residenti al risveglio hanno trovato sacchetti ammassati agli angoli, in particolare sotto l’Arco di Santa Margherita. In via del Governo Vecchio, poco distante, invece i rifiuti campeggiano lungo le mura della strada nelle sere del fine settimana quando aumentano i flussi di bar e ristoranti. Ma è nell’area di piazza Navona e dintorni che la situazione è insostenibile. “Da quando sono stati rimossi i cestini, per essere sostituiti, il lunedì mattina la strada è un tappeto di bottigliette e cartacce, dobbiamo fare lo slalom tra i rifiuti e non serve dire quali sono le problematiche per un disabile in carrozzina o una madre con un passeggino”, dice Di Capua.

Tra la stazione Termini e l’Esquilino “la situazione è insostenibile”, secondo Alexia Sasson del comitato Rinascita Esquilino che vede tra gli associati oltre cento albergatori e ristoratori. “Con la pulizia straordinaria c’è stato un leggero miglioramento ma i turni del servizio di raccolta alle utenze non domestiche non sono sufficienti, il lunedì mattina è un disastro. Alberghi e ristoranti cercano di ridurre i quantitativi, anche riutilizzando più volte i cartoni, ma la mole di rifiuti è importante e non sappiamo dove stiparli”, continua. Anche qui il problema, secondo residenti e commercianti, è collegato principalmente “ai cassonetti stradali che sono stati rimossi e al porta a porta avviato ma che non funziona”. In particolare “sono esplosive le condizioni del sottopasso tra via Giolitti e via Marsala, vicino alla stazione Termini, dove trovano riparo i clochard tra cumuli di rifiuti, abbiamo fatto numerose segnalazioni ma nessuno è mai intervenuto”, conclude Sasson. Va meglio ma non benissimo, invece, tra Prati e Trionfale, quartieri a ridosso con il Vaticano. Si tratta di aree principalmente residenziali, con un alto numero di uffici frequentati nei giorni feriali, ma non del tutto estranee ai problemi del weekend vista la presenza elevata di alberghi, B&b, bar e ristoranti. “La situazione è oggettivamente migliorata, ma ci sono problemi concreti quali l’abbandono doloso dei rifiuti e la maleducazione dei cittadini”, racconta Paola De Vecchis del Comitato di quartiere Trionfalmente. Il problema, anche qui, sembrano essere le utenze non domestiche: “Le attività di ristorazione e i supermercati usano i cassonetti destinati all’uso privato, riempiendoli fin dalle prime ore del mattino, e la polizia municipale ci ha riferito di aver scoperto camion presi a noleggio e che vengono utilizzati per lo sversamento irregolare di rifiuti ingombranti”, aggiunge De Vecchis.

Sono tutti concordi su un punto i residenti del centro: “La situazione è leggermente migliorata negli ultimi mesi ma la riorganizzazione di Ama non decolla”, sostengono, con parole diverse, tutti i i comitati di quartiere interpellati dal fattoquotidiano.it. Tuttavia “più che una pulizia straordinaria nel centro storico servirebbero multe per scoraggiare i trasgressori”, spiega Di Capua dell’associazione Abitanti del centro storico. Il sindaco, Roberto Gualtieri, dopo tutto ha ammesso onestamente più di una volta che sul fronte della raccolta dei rifiuti “Roma è migliorata ma merita di essere più pulita e c’è ancora moltissimo da fare”. Per il momento Ama ha messo in campo un piano di pulizia straordinaria della città e due accordi sindacali con i quali sono stati previsti incentivi ai dipendenti Ama che si sono offerti di lavorare nei giorni festivi e prefestivi. Il secondo dei due accordi è partito sabato 2 aprile con l’obiettivo di portare da 140 a 235 il numero di autisti impiegati di domenica ed evitare i disagi che da sempre si verificano il lunedì mattina. L’accordo, però, fanno sapere da Ama, riguarda gli autisti e quindi ha investito principalmente le zone servite dai cassonetti e che non sono quelle del centro storico dove per lo più si effettua il porta a porta.

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