Viaggiavano in mare da molti giorni, poi il naufragio in acque internazionali. Del centinaio di migranti partiti dalle coste libiche sono sopravvissuti in quattro, salvati dalla petroliera Alegria 1. Ma nonostante il trauma e l’indubbia esigenza di assistenza medica e psicologica, sarebbero già stati riportati in Libia. “La nave commerciale Alegria 1 ha soccorso e respinto in Libia gli unici 4 sopravvissuti di una barca partita con quasi 100 persone a bordo, in mare da almeno quattro giorni“, è l’ultima comunicazione in merito di Medici Senza Frontiere, che aveva chiesto di poterli soccorrere e di non riportarli in Libia, “dove quasi certamente dovranno affrontare detenzioni, abusi e maltrattamenti“. Dall’ong era anche arriva l’appello ai centri di coordinamento di Roma e Malta perché assumessero “il coordinamento dell’operazione e assegnassero un luogo sicuro per i sopravvissuti prima che sia troppo tardi”.

Il barcone era partito dalle coste libiche da diversi giorni, sovraffollato con una novantina di passeggeri. Sarebbero stati proprio i sopravvissuti, gli unici quattro, a raccontare il viaggio e la tragedia a chi li ha raccolti tra le onde, la cargo panamense Alegria 1. Nei giorni scorsi proprio Alarm Phone aveva lanciato un sos per un’imbarcazione con circa novanta persone a bordo, le cui ricerche, però, erano state vane. Poi, all’alba di ieri, il salvataggio dei pochi sopravvissuti. Ma la petroliera si è poi diretta verso la Libia, “ignorando non solo le nostre offerte di assistenza medica, ma anche l’invito a non riportare indietro queste persone, in un paese dove la loro sicurezza è in pericolo”, denuncia Msf, che chiede a “Frontex e le altre agenzie dell’Ue presenti nell’area rivelino i dettagli di questo tragico evento”.

“Un altro naufragio nel Mediterraneo centrale, ancora una volta di dimensioni catastrofiche. Sono solo 4 i superstiti di una barca con circa 100 persone a bordo partito giorni fa dalla Libia. Enorme dolore, enorme rabbia”, ha twittato la ong Sea Watch. Nel 2021 sono state 1.581 le persone morte in mare lungo la rotta del Mediterraneo Centrale, e già nei primi mesi di quest’anno si contano centinaia di persone tra morti e dispersi, 70 i decessi nelle prime due settimane di marzo secondo l’OIM Italia, l’organizzazione mondiale dei migranti. Se le cifre di questo naufragio fossero confermate, si tratterebbe della più grave tragedia del 2022. “I quattro superstiti ora rischiano di essere respinti illegalmente in Libia – twitta Mediterranea – Alegria 1 deve condurli al porto sicuro più vicino e al più presto”.

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