Mancano ormai meno di due settimane alle elezioni presidenziali in Francia del 10 e 24 aprile. Da oggi è iniziata ufficialmente la campagna elettorale, arrivata quest’anno in un clima di forte incertezza a causa della guerra in Ucraina che ha già fortemente influito sulle scelte dei candidati. Stando agli ultimi sondaggi, il presidente uscente Emmanuel Macron è sempre dato come fortemente favorito, anche se nel suo entourage inizia a preoccupare il rischio astensione. Intanto si conferma la crescita nei sondaggi della candidata del Rassemblement National, Marine Le Pen. Secondo uno studio di Bva Opinion però, riferito dall’Afp, circa 4 elettori su dieci sicuri di andare a votare non hanno ancora scelto. Mentre preoccupa il livello d’astensione che viene previsto molto alto.

Secondo lo studio Ipsos/Sopra Steria per Le Monde, la Fondation Jean Jaurès et il Centre de recherches politiques de Sciences Po (Cevipof), il presidente candidato – che in queste ultime settimane si è soprattutto concentrato sulla guerra in Ucraina – resta in testa alle intenzioni di voto in vista del primo turno, al 28%, ma cala di un punto rispetto al precedente sondaggio. Le Pen – con cui già andò al ballottaggio nelle precedenti presidenziali del 2017 – cresce al 17,5% guadagnando 1,5 punti rispetto a fine febbraio. Jean-Luc Mélenchon (Union populaire) è dato al terzo posto, al 14% (+2 punti) superando Zemmour (Reconquete!), all’11,5% (-1,5 punti). La candidata dei Républicains, Valérie Pécresse è al 10% mentre a sinistra, l’ecologista Yannick Jadot resta stabile al 7% davanti al comunista Fabien Roussel e alla candidata socialista Anne Hidalgo, rispettivamente in calo al 3,5% e al 2%.

Oggi, Macron ha replicato agli attacchi dei militanti di Eric Zemmour, che ieri, durante il comizio del candidato di estrema destra sulla Place du Trocadéro a Parigi, hanno gridato “Macron assassino”, senza che lui facesse nulla per fermarli. L’ex polemista fondatore del movimento Reconquete! si è difeso assicurando di non aver udito cosa gridassero i suoi e comunque di non approvare. “Ci sono due ipotesi – ha replicato oggi Macron durante un incontro con i cittadini a Digione – la prima è l’indegnità, ciò che mi pare più credibile”. La seconda, ha ironizzato , “è l’ignoranza di una riforma molto importante del quinquennato, il 100% salute. Ormai, gli apparecchi acustici, gli occhiali e le protesi odontoiatriche vengono rimborsate” dallo Stato. “Ciò fa parte del mio bilancio ed è un bilancio sociale di cui vado fiero. Invito il candidato audioleso ad equipaggiarsi a minime spese”, è stato l’affondo di Macron contro Zemmour. Da oggi, le regole dei dodici candidati in lizza diventano ferree, tra cui il tempo di parola uguale per tutti sui media. Appuntamento di primaria importanza per l’attualità politica francese ed europea, la corsa all’Eliseo è stata parzialmente eclissata questa volta dal conflitto in Ucraina e numerosi osservatori evocano il rischio di un forte astensionismo.

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