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L’Ucraina non si arrende e mette al sicuro i suoi monumenti: una cultura da difendere

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Una parte del nord dell’Italia sta vivendo con particolare angoscia l’invasione dell’Ucraina, le stragi dei civili e le distruzioni del patrimonio culturale di quella nazione perché legata da un comune passato austro asburgico pre-risorgimentale alla cultura mitteleuropea. Una sensibilità che in questi giorni l’attuale presidente di Italia Nostra, Antonella Caroli, una triestina di importazione che si batte da anni per la tutela del Porto Vecchio di Trieste, testimonia anche attraverso le iniziative di Italia Nostra nazionali.

Numerosi e costanti nel corso dell’800 e nei primi anni del ‘900, per esempio, sono stati i rapporti fra le scuole tecniche triestine come la Triest K.K. Staats Gewerbeschule e il Politecnico di Leopoli. Tali rapporti hanno dato vita a relazioni che si sono espresse in varie occasioni, con lo scambio non solo di apprendisti e maestranze ma anche di iniziative legate al caffè e ad altri prodotti tipici di Trieste.

Leopoli, una perla nascosta tra le città mitteleuropee contese nella prima parte del XX secolo, in questo conflitto rischia di essere devastata insieme ad altre perle dell’Ucraina dalle azioni militari russe. Italia Nostra testimonia il proprio sdegno per le vite umane stroncate e le distruzioni dei centri storici, architetture, opere d’arte e monumenti che conservano le radici e l’identità dell’Ucraina.

Gli ucraini non si arrendono agli attacchi e si adoperano in tutta fretta anche a mettere al sicuro i monumenti: ricoprono con lastre di metallo le vetrate delle chiese, impacchettano le statue con tessuti ignifughi, portano le opere d’arte nei rifugi sotterranei, mentre molti operatori e funzionari fotografano e fanno scansioni di opere che non possono essere trasportate. Altri volontari mettono in sicurezza e archiviano, diffondendo anche online, tutto quello che riescono a salvare del patrimonio culturale.

Ormai nella città di Kharkiv sono state distrutte anche le vetrate e la navata della cattedrale, a Chernihiv è stato danneggiato il centro storico dell’XI secolo e nel villaggio di Viazivka è andata distrutta una chiesa in legno del XIX secolo. A Mariupol molti sono i danni irreversibili, tanto da non permettere la ricostruzione di edifici e opere d’arte di grande valore. Leopoli, Kiev e Odessa, in attesa dell’assedio russo, si preparano a difendersi, non dimenticando di mettere in sicurezza il loro grande patrimonio culturale.

Gli ambienti artistici e culturali del mondo hanno i fari puntati sulla minaccia alla cultura ucraina e attraverso appelli e informazioni digitali si stanno organizzando per recuperare le opere d’arte e ricostruire i centri storici devastati. Anche Italia Nostra si sta attivando per una raccolta fondi a questo scopo, non soltanto attraverso i propri soci ma anche cercando il coinvolgimento delle istituzioni e di professionisti esperti nel restauro di opere d’arte.

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