L’Unione europea ha annunciato una “pausa” nei colloqui internazionali in corso a Vienna sul programma nucleare dell’Iran. Lo stop, che arriva dopo giorni di annunci improntati all’ottimismo, è stato deciso dopo che la Russia, parte dei colloqui, ha avanzato richieste dell’ultimo minuto con lo scopo di impedire un veloce incremento della afflusso di petrolio iraniano sul mercato che potrebbe abbattere il prezzo del greggio. Con le sanzioni in vigore l’offerta di petrolio iraniano è stata infatti più che dimezzata da 2,5 a 1,1 milioni di barili al giorno. ” Gli Usa stanno continuando a discutere con i partner dell’accordo sul nucleare iraniano, compresa Mosca” aveva affermato due giorni fa la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki. L’Iran accusa però Washington per il rifiuto di revocare la classificazione del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche come organizzazione terroristica.

“E’ necessario fare una pausa nei colloqui di Vienna, visti i fattori esterni” al negoziato. “Il testo finale dell’accordo è sostanzialmente pronto e sul tavolo. Come coordinatore continuerò, assieme al mio staff, ad essere in contatto con i partecipanti al Piano d’Azione congiunto globale (Jpcoa) e gli Usa per risolvere la situazione e chiudere l’accoro”: Lo scrive, in un tweet, l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell. I negoziati sono in corso da 11 mesi con l’ultimo round iniziato a fine novembre che vede coinvolti Gran Bretagna, Cina, Francia, Germania, Iran e Russia, con la partecipazione indiretta degli Stati Uniti. “E’ anche responsabilità” di paesi come “Cina e Russia contribuire al raggiungimento di un accordo” sul nucleare iraniano. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz in conferenza stampa a Versailles. “Abbiamo fatto progressi ma non siamo ancora alla fine” dei negoziati, spiega Scholz, riferendo che per il presidente cinese “l’accordo sull’Iran è fondamentale”.

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