Sono oltre quattromila le persone arrestate domenica 6 marzo nelle manifestazioni in Russia contro l’invasione dell’Ucraina. A denunciarlo è l’ong Ovd-Info che monitora le violazioni sui diritti umani e combatte la persecuzione politica. Dall’inizio delle proteste ogni giorno l’Ong pubblica sul proprio sito le liste degli arresti durante le proteste. Oggi, secondo i dati in possesso dell’organizzazione, aggiornati alle 20 (ora locale) più di 4419 persone sono state arrestate in 56 città, tra cui anche bambini piccoli che erano scesi in piazza insieme ai genitori. Secondo il ministero degli Interni, gli arresti sarebbero circa 3.500. Tra gli arrestati, riporta l’Adnkronos, c’è anche la candidata al premio Nobel per la pace Svetlana Gannushkina, che oggi compie 80 anni. La presidente del Comitato di assistenza civile è stata arrestata vicino alla stazione della metropolitana Teatralnaya a Mosca e portata dalla polizia in questura.

“Ogni dipartimento – specifica il sito di Ovd-Info – può avere più detenuti rispetto agli elenchi pubblicati. Pubblichiamo solo i nomi di quelle persone di cui siamo certi e di cui possiamo pubblicare il nome”. Dall’inizio delle proteste, si legge ancora sul sito, i manifestanti arrestati sono stati più di 12mila. Tra le città con il maggior numero di arresti, secondo l’Ong, c’è Mosca, con oltre 1629 detenuti, più della metà dei manifestanti. Le manifestazioni, nonostante gli arresti, sono andate avanti senza sosta in Russia dall’inizio dell’invasione. In migliaia sono scesi in piazza, tra cui anche Yelena Osipova, 80enne sopravvissuta all’assedio di Leningrado anche lei arrestata mentre protestava a San Pietroburgo.

Oltre che reprimendo le proteste con gli arresti, il Cremlino ha deciso anche di stringere le maglie della censura sui media, limitando l’accesso ai mezzi di informazione stranieri e rendendo reato, punito con 15 anni di carcere, la diffusione di informazioni ritenute false sulla guerra. Tanto che diversi media stranieri hanno abbandonato Mosca, dalla Rai alla Cnn. Ma non solo. Mediazona, uno degli ultimi media indipendenti in Russia, ha denunciato di essere stato bloccato dalle autorità a causa della copertura dell’invasione russa dell’Ucraina. Il direttore Pyotr Verzilov, però, ha promesso che continueranno “a lavorare” e a “raccontare della guerra”. L’agenzia per il controllo delle comunicazioni, “Roskomnadzor, ha iniziato a bloccare Mediazona, fa sapere la testata – perché riportiamo con onestà quello che sta accadendo in Ucraina e chiamiamo ‘invasione’, un’invasione, e ‘guerra’, una guerra”. La dichiarazione denuncia come in Russia sia stata introdotta una “censura militare” e come nel Paese “non siano quasi più rimasti media indipendenti”.

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