È morto l’operaio che risultava disperso nell’esplosione e successivo incendio nella fabbrica di vernici a Poiano, alle porte di Verona. L’uomo era stato visto al lavoro stamane dai compagni, ma quando è stato fatto l’appello, all’esterno dello stabilimento, di lui non c’era traccia. La vittima è un cittadino italiano di 58 anni che viveva a Verona.

Non è ancora chiaro cosa abbia provocato la deflagrazione. Pare che l’uomo stesse eseguendo una normale procedura lavorativa, forse il travaso di sostanze da un contenitore all’altro; in questa fase sarebbe scaturita una scintilla che, a contatto con i solventi chimici, avrebbe provocato l’esplosione. Nella zona vige tuttora l’ordinanza, firmata dal sindaco sindaco Federico Sboarina, che impone ai residenti la chiusura di porte e finestre delle case, per evitare il contatto con inquinanti tossici ancora nell’aria. Alle operazioni di spegnimento del rogo hanno preso parte una quarantina di vigili del fuoco.

Il documento obbliga inoltre i residenti nell’area a evitare lo stazionamento in prossimità delle aree interessate dall’incendio; non raccogliere e consumare prodotti alimentari coltivati, funghi; non consentire pascolo e razzolamento degli animali da cortile; non utilizzare foraggi e cereali destinati agli animali. Anche oltre il raggio di un chilometro, l’ordinanza inviata a mantenere chiuse le finestre delle abitazioni e dei luoghi di lavoro. Variazioni a queste misure verranno disposte dopo le analisi effettuate da parte dell’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpav) e dell’azienda Ulss 9 Scaligera.

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