Per Ines Testoni parlare di morte, e di quanto è ad essa collegato, è fondamentale per comprendere il percorso umano, dal punto di vista storico e culturale, ma è soprattutto naturale. Sicuramente Il grande libro della morte è un’opera omnia, in cui vengono trattati i diversi ambiti – filosofici, religiosi, rituali, sociali – attraverso i quali viene data lettura dell’evento luttuoso rispetto ai periodi storici, da quelli più antichi a quelli attuali, e delle forme in cui veniva rappresentato il passaggio, l’accesso all’aldilà.

Dalle considerazioni filosofiche dello spettacolo del vivere che meraviglia e nel contempo terrorizza, all’orrore della morte, che gradualmente trova nel mito e nell’illusione una soluzione per spiegare il perché del dolore e del terrore, per riuscire a porvi rimedio, lo studio della fenomenologia della morte e del lutto approda alla sfida del Postumanesimo, metamorfosi e sintesi delle tecniche e delle discipline legate all’informatica, all’ingegneria e alle biotecnologie, che potenziano non solo la salute e il benessere, ma anche, e non meno, le capacità sensoriali, mentali e psicologiche, per irrobustire le prestazioni umane e allontanarle il più possibile dalla morte.

Lo studio della ritualità funebre e del suo simbolismo, la trasformazione del corpo e il suo rapporto con l’anima, le forme di manifestazione del dolore, l’orrore e l’angoscia, la natura e il suo rispetto come espressione delle manifestazioni della vita, sono alcuni degli ambiti che manifestano e testimoniano il progressivo interesse intorno ai temi della morte, delle sue rappresentazioni ed elaborazioni che determinano uno scenario caleidoscopico di luci e ombre, colori e trasparenze, su cui si dipana lo spettacolo meraviglioso del vivere e del morire.

Ines Testoni è Professoressa di Psicologia sociale all’Università degli Studi di Padova dove dirige il Master in “Death Studies and The End of Life”. Riconosciuta tra le cento scienziate più importanti in area STEM a livello nazionale per gli studi sulla morte e il morire e riconosciuta a livello internazionale come la studiosa più significativa per la “death education”, vanta circa 200 pubblicazioni, metà delle quali impattate sulle banche scientifiche internazionali più importanti (Scopus e WOS). Tra i volumi più recenti ricordiamo: L’ultima nascita. Psicologia del morire e death education (Bollati Boringhieri, 2015); Psicologia palliativa. Intorno all’ultimo compito evolutivo (Bollati Boringhieri, 2020); Il Grande libro della morte. Miti e riti dalla preistoria ai cyborg (Il Saggiatore, 2021).

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