FQChart è la media aritmetica settimanale dei sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani in esclusiva per Il Fatto Quotidiano. Concorrono alla media tutti i sondaggi pubblicati dai maggiori istituti demoscopici nella settimana appena conclusa.

Settimana dal 7/2 al 13/2/2022

È uno di quei periodi in cui per i sondaggisti è difficile stimare il valore indicativo di ciascuna forza politica. Accade, non di rado, quando il quadro politico è scomposto e nessuno dei partiti sembra avere la forza trainante per primeggiare sugli altri nella considerazione degli elettori. Basta dare uno sguardo alle sette rilevazioni della scorsa settimana per farsi un’idea di quanto stia diventando più complicato orientarsi nelle preferenze degli italiani e quanto non sia facile per gli stessi cittadini accordare la propria preferenza.

Prendiamo il caso del dominatore delle elezioni politiche di quattro anni fa, il M5s. Vittima del proprio caos, di errori madornali, di ambizioni personali e lotte interne ma anche di attacchi pretestuosi da parte dei media, è diventato una vera incognita per quel che riguarda i consensi nazionali. Mantiene una media del 14% ma è stretto tra percentuali catastrofiche, come il 12,5% di Noto e il 12,8% di Tecnè, e altre più confortevoli, come nel caso del sondaggio Quorum con un 16,2% che lo piazza al terzo posto tra i partiti italiani davanti alla Lega.

Quest’ultima infatti per Quorum è crollata al 15,5%, un dato che non si osservava da quasi cinque anni, ma resiste al 18% per Emg, Demopolis e Noto. Il suo peso medio è comunque stimato al 17,2% per questa settimana.

Solo il Partito Democratico sembra reggere agli urti e agli scossoni delle ultime settimane, sebbene il trend di crescita iniziato lo scorso autunno si sia arrestato. Infatti sul suo ruolo di primo partito sono concordi ben sei sui sette sondaggi analizzati (fa eccezione Tecnè) e la media ottenuta in maniera piuttosto uniforme è il 21%.

Sorridono ancora i Fratelli d’Italia al 20,5% (+0,3), mai al di sotto del 20% nelle ultime rilevazioni (eccezion fatta, a voler essere pignoli, per il 19,6% di Emg). Anche per Forza Italia (8,2%) torna l’altalena di dati contrastanti. Il partito di Silvio Berlusconi è più vicino al 10% che gli attribuisce Tecnè o al 7,5 di Demopolis?

Intanto perde terreno questa settimana la federazione Azione/+Europa al 3,9%, a conferma, ancora una volta, che l’unione di due partiti genera sempre un dato inferiore alla somma dei singoli. Non entra ancora nella chart settimanale Italexit di Paragone, ma Quorum segnala un balzo in avanti per questo piccolo partito al 2,8, mezzo punto sopra, per intenderci, a quello di Renzi, ItaliaViva.

(Fonte: Swg, Demos, Noto, Demopolis, Emg, Quorum e Tecnè)

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