Arresti domiciliari e braccialetto elettronico. E’ quanto ha deciso il gip di Pordenone Giorgio Cozzarini per Dimitre Traykov, l’imprenditore di 61 anni che ha investito e ucciso le due cugine venete Jessica Fragasso, 20 anni, di Mareno di Piave, e Sara Rizzotto, 26 anni, di Conegliano in un incidente sulla A28 tra Villotta e Azzano Decimo, in provincia di Pordenone. Nello scontro sono rimaste gravemente ferite le bimbe di Rizzotto. L’ordinanza del giudice ha accolto parzialmente le richieste della difesa, convalidando anche l’arresto di Traykov. Secondo la Procura esiste un pericolo di fuga in considerazione delle cospicue disponibilità economiche dell’indagato e dei suoi contatti con la Bulgaria, di cui è originario.

Dall’ordinanza del giudice emerge anche come Traykov domenica notte fosse stato sorpreso da un operatore di Autovie Venete mentre camminava lungo l’autostrada poco dopo l’incidente: invece di accettare i soccorsi – era ferito a una mano e al naso – era fuggito, scavalcando la recinzione autostradale. Secondo i verbali della Polizia stradale, Traykov era poi giunto nella propria abitazione di Pordenone attorno alle 21.30, dove, secondo quanto riferisce la moglie, si era versato del vino e aveva spiegato genericamente, essendo molto agitato, di essere rimasto coinvolto in un tamponamento.

L’atto del gip ha anche fatto rilevare le tre sentenze definitive iscritte nel casellario giudiziale dell’indagato: in un caso si tratta di una condanna per guida in stato d’ebbrezza, a causa della quale aveva provocato un incidente senza feriti, con un tasso alcolico cinque volte oltre il consentito.

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