Per chi ha fatto il booster non scatterà alcuna restrizione anche in caso di zona rossa e la durata del Green pass sarà illimitata. È quanto ha deciso il governo varando il nuovo decreto Covid nel quale è confluita anche la rivoluzione nella gestione delle quarantene a scuola, seguendo le indicazioni arrivate dal Cts. Proprio la dad, in particolare la distinzione tra studente vaccinati e non, è diventata il terreno di scontro della Lega, con il ministro del Turismo Massimo Garavaglia allontanatosi dal Consiglio dei ministri. Non solo: perché il premier Mario Draghi, secondo fonti presenti nel vertice di governo, ha spiegato in apertura che nelle prossime settimane “annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti” andando “avanti su questo percorso di riapertura”.

L’allentamento per chi ha le tre dosi – In questo provvedimento le parole del presidente del Consiglio si sostanziano principalmente in due misure: per i vaccinati con dose booster non ci saranno più distinzioni tra i colori delle regioni, poiché anche nelle zone rosse varranno le regole di zone bianche, gialle e arancioni e quindi per loro non scatterà il lockdown. Non solo: ha preso forma anche l’orientamento, già emerso negli scorsi giorni, di una durata indefinita del Green pass per chi ha fatto la dose booster di vaccino e chi si è contagiato dopo aver fatto due dosi ed è guarito.

Le nuove regole su dad e quarantene – Per quanto riguarda la scuola, invece, è stato recepito sostanzialmente in toto il parere espresso dal Comitato tecnico scientifico, provocando l’ira della Lega, in disaccordo sulla distinzione tra studenti non vaccinati e vaccinati. Il provvedimento prevede che a partire dalle scuole elementari gli alunni vaccinati non andranno più in Dad, mentre la didattica a distanza scatterà solo per i non vaccinati o guariti. Sarà però accorciata da 10 a 5 giorni. Quindi sarà ridotta la didattica a distanza. Per la scuola dell’infanzia, si andrà in quarantena dopo il quinto contagio e passati i 5 giorni per rientrare in presenza basterà un tampone rapido. Anche per la scuola primaria (le elementari) la Dad scatterà solo dopo 5 casi positivi in classe. Nella scuola secondaria se si superano i 2 casi scatta la Dad per i non vaccinati. Nel caso in cui un alunno presenti sintomi, è sufficiente anche un tampone fai-da-te con l’autocertificazione del genitore per continuare a seguire le lezioni.

La conferenza stampa – Terminato il Consiglio dei ministri, il ministro della Salute Roberto Speranza e il titolare dell’Istruzione Patrizio Bianchi hanno spiegato le misure in conferenza stampa. Speranza ha sottolineato innanzitutto un’altra novità contenuta nel decreto: “Quando uno straniero arriva in Italia riconosciamo lo status vaccinale del Paese di origine e qualora le norme non siano identiche alle nostre chiediamo un tampone supplementare. Questo consentirà la risoluzione di alcuni problemi e il rilancio del turismo“. Poi il ministro della Salute ha spiegato le altre misure: “Prolunghiamo la durata del green pass dopo il booster: oggi è di 6 mesi . La valutazione del governo è di non porre limiti al green pass per chi ha il booster, che oggi conta 34 milioni di italiani“. L’altro allentamento riguarda sempre chi ha aderito alla campagna vaccinale: “Se una regione finisce in zona rossa, le limitazioni connesse non riguarderanno le persone vaccinate”, ha detto Speranza.

La scuola, ha proseguito il ministro, “è il cuore del nostro paese e vogliamo lavorare per ridurre il più possibile la didattica a distanza. Questa è un fase diversa quindi abbiamo deciso che i vaccinati non andranno più in dad e nei pochi casi di dad questa durerà 5 giorni dai 10 attuali”. I cambiamenti riguardano tutti i gradi scuola: “Nella scuola dell’infanzia si va in dad con 5 casi; nella primaria si va in dad con 5 casi ma ci vanno solo i non vaccinati; nella secondaria dopo 2 casi vanno in dad solo i non vaccinati”, ha riassunto Speranza. Per poi lasciare la parola al collega Patrizio Bianchi: “Stiamo marciando verso una nuova normalità con tutta la cautela che ci deve essere perché il virus c’è ancora ed è significativamente presente, sia nelle scuole che nelle nostre vite”, ha sostenuto il ministro dell’Istruzione. Eppure i suoi stessi dati evidenziano una situazione ancora molto complessa: “Abbiamo l’81,3% degli alunni in presenza, il 92% dei docenti e il 93,2% del personale tecnico amministrativo”. Significa che gli alunni positivi o in quarantena sono quasi uno su quattro. “Ad oggi tra gli alunni i positivi e in quarantena il 23,3% nella fascia dell’infanzia (0-6), 22,5% nella scuola primaria che sono o positivi o in dad e nella scuola secondaria il 15,8% dei ragazzi in dad o ddi”, ha aggiunto Bianchi.

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