Mentre Omicron dilaga in Italia e nel mondo sono arrivate nella fase operativa le sperimentazioni del booster specifico contro la variante di Sars Cov 2 che ha dimostrato di essere estremamente più contagiosa di Delta anche se, secondo gli studi preliminari e le osservazioni cliniche, meno virulenta. La casa farmaceutica Moderna ha annunciato l’avvio dei test su un booster anti-Covid in grado di contrastare in modo specifico la variante Omicron di Sars-CoV-2. Il candidato vaccino mRna-1273.529 è stato somministrato al primo volontario nell’ambito di uno studio di fase 2 che coinvolgerà un massimo di 24 centri negli Usa e includerà due gruppi di circa 300 over 18 ciascuno, spiega l’azienda americana in una nota: persone che hanno ricevuto un ciclo primario con due dosi del vaccino originario mRna-1273; persone che, oltre alle prime due iniezioni, hanno ricevuto anche il richiamo a dosaggio dimezzato. L’obiettivo del trial è valutare l’immunogenicità, la sicurezza e la reattogenicità del prodotto adattato. Pfizer ha già avviato il reclutamento dei volontari.

La società ha comunicato anche la pubblicazione, sul New England Journal of Medicine, di dati sulla durata della protezione conferita dalla terza dose fatta con l’attuale vaccino mRna-1273. Dalla misurazione degli anticorpi neutralizzanti 6 mesi dopo il booster, è emerso che la neutralizzazione di Omicron era diminuita di 6,3 volte rispetto al picco che si registra 29 giorni dopo il richiamo, ma gli anticorpi restavano rilevabili in tutti i partecipanti. I titoli neutralizzanti contro Omicron sono scesi più rapidamente rispetto a quelli contro il virus originario, che sono calati di 2,3 volte nello stesso arco di tempo.

“Siamo rassicurati dalla persistenza degli anticorpi anti-Omicron 6 mesi dopo il booster da 50 microgrammi attualmente autorizzato – afferma Stéphane Bancel, Ceo di Moderna – Tuttavia, considerata la minaccia a lungo termine legata alla capacità di Omicron di sfuggire all’immunità, stiamo portando avanti lo sviluppo di un vaccino di richiamo specifico per Omicron. E stiamo anche valutando – evidenzia l’amministratore delegato – se includere questo candidato Omicron-specifico nel nostro programma di richiamo multivalente”, ossia il progetto di un unico vaccino da somministrare in futuro contro Covid, influenza e altre infezioni stagionali.

Lo studio su Nejm

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