Si è svolto oggi come da programma il video incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e i dirigenti di alcune delle principali aziende italiane (molte delle quali partecipate dal Tesoro) per discutere dello sviluppo delle relazioni economiche. Sono solo tre le imprese che si sono sfilate, tra queste Eni. Durante l’incontro Putin ha affermato che la Russia considera l’Italia come “uno dei suoi principali partner economici“. La Russia, ha aggiunto il presidente, è “un affidabile fornitore di risorse energetiche ai consumatori italiani”. Il presidente russo ha anche ricordato che “Le compagnie energetiche italiane stanno ricevendo gas russo a “prezzi molto più bassi di quelli di mercato” grazie ai contratti a lunga scadenza con Gazprom. In occasione dell’evento Tecnimont e Mt Russia, controllate di Maire Tecnimont, hanno firmato un contratto Epc con Rosneft per la realizzazione del complesso di Hydrocracking Vgo (‘Vacuum Gas Oil’ ossia gasolio sottovuoto) presso il sito di produzione della Ryazan Refining Company (Rorc), 200 chilometri a sud-est di Mosca. Il valore complessivo del contratto che è di circa 1,1 miliardi euro.

Organizzato lo scorso novembre dalla camera di Commercio italo – russa presieduta da Vincenzo Trani, , a quanto pare il ministero degli Esteri ne era totalmente all’oscuro, il vertice cade in un momento delicatissimo viste le evoluzioni della situazione in Ucraina. L’Unione europea e gli Stati Uniti stanno cercando di costruire una posizione unitaria nei confronti di Mosca. Con grande fatica visto che Germania, Francia e Italia sono molto recalcitranti nello sposare la linea dura statunitense e inglese. L’alleanza lavora anche ad una serie di sanzioni economiche e finanziarie che andrebbero a colpire aziende russe e gli stessi esponenti del governo di Mosca.

“Incontro inopportuno in questo contesto” – Nello scenario attuale incontro tra i numeri uno di Enel, Generali, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Pirelli e i rappresentanti del governo russo appare come uno sfregio agli sforzi dell’alleanza occidentale. Secondo diversi osservatori Mosca ha identificato l’Italia come l’anello più debole e sta cercando di forzare dove ha maggiori facilità di sfondare. “Gli Stati Uniti sono ampiamente impegnati nella diplomazia con i loro alleati e partner, compresa l’Italia. Gli Usa, il G7, l’Ue e la Nato hanno detto tutti che siamo uniti e pronti ad imporre costi severi alla Russia se invade ulteriormente l’Ucraina”, ha affermato un portavoce del Dipartimento di Stato statunitense dopo l’incontro. L’Ue considera “inopportuno” l’incontro virtuale organizzato oggi . “Specialmente – precisano le fonti a Bruxelles – visto il contesto, dato che la Russia sta intimidendo l’Ucraina e cerca di minare le fondamenta della sicurezza in Europa”.

Mario Draghi non ha mai fatto mistero di essere contrario all’applicazione di severe sanzioni nei confronti della Russia. Tuttavia, secondo quanto riporta l’agenzia bloomberg, il governo italiano avrebbe oggi chiesto ai manager italiani di non partecipare all’incontro. Ma da Mosca arrivano notizie diverse. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato questa mattina che la Russia non ha ricevuto alcuna comunicazione dal governo italiano su una sua opposizione all’incontro in programma oggi , “Gli articoli sui giornali di oggi non hanno molta importanza, il governo italiano non ha fatto alcuna dichiarazione formale in proposito”, ha sottolineato il portavoce. Sedici rappresentanti di grandi imprese italiane parteciperanno oggi all’incontro online con il presidente , ha aggiunto Dmitry Peskov ribadendo come la riunione non abbia nulla a che fare “con ciò che sta accadendo in Ucraina e le sanzioni contro la Russia”.

“Troviamo singolare che, proprio mentre in Europa e negli Stati Uniti cresce la preoccupazione per la situazione ai confini dell’Ucraina e si discute di conseguenti nuove, pesanti sanzioni alla Russia, manager di rilevanti società italiane, anche a capitale pubblico, tengano oggi, all’insaputa della Farnesina, una conference call con dirigenti di importanti società russe e con l’annunciata partecipazione dello stesso presidente Putin. Nella recente relazione sulla sicurezza energetica, approvata all’unanimità, il Copasir ha infatti testimoniato come il fattore geopolitico sia decisivo nell’aumentare i rischi di una eccessiva dipendenza dall’estero del nostro Paese negli approvvigionamenti”, dichiarano in una nota congiunta i componenti del Copasir Enrico Borghi (PD), Federica Dieni (M5S) ed Elio Vito (FI).

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