Proseguono le indagini sull’omicidio di Robert Trajkovich, il 17 enne strangolato nel sottoscala di un affittacamere a Trieste la notte tra il 7 e l’8 gennaio. Nuovi testimoni sono stai ascoltati dalle forze dell’ordine: molti sono amici della vittima e del presunto omicida, un 21enne che lavora come cuoco. Dalle indagini, e dalle parole rilasciate dalla madre al Corriere della Sera, è emerso infatti che si conoscevano e secondo le prime testimonianze erano molto amici. “Era come un figlio per noi“, ha detto al Corriere la donna di origini libanesi dopo aver testimoniato ai carabinieri di Trieste. Con lei il marito, di origini marocchine, che ha dichiarato: “Mi dispiace per il ragazzo e i suoi familiari”. La famiglia risiede da tempo a Trieste, come la famiglia serba della vittima.

Il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, ha fatto sapere in una nota che “verrà aperto un fascicolo per omicidio volontario e si chiederà al giudice per le indagini preliminari la convalida del fermo, cui è stato sottoposto il giovane confesso autore dell’omicidio, e ne chiederà la sottoposizione alla custodia cautelare in carcere“. Non si esclude comunque che le indagini vengano allargate, dato che i carabinieri stanno lavorando per scoprire il ruolo di un altro minorenne, di origini romene. Tra i motivi dello scontro tra i due ragazzi, secondo la versione fornita dalle prime testimonianze, ci sarebbe stata la relazione tra il 17enne e una ragazza 22enne che in passato era stata fidanzata con il presunto omicida. I due si erano già scontrati prima di questo weekend: “Gli aveva già dato uno schiaffo“, ha dichiarato la madre di un amico dei due ragazzi.

Il corpo di Robert Trajkovich è stato ritrovato dopo un giorno, nella serata di sabato 8 gennaio. I genitori avevano lanciato un appello su Facebook: “Siamo preoccupati, Robert è scomparso da ieri, se qualcuno sa qualcosa scriva”. Quando è stato scoperto il cadavere, il primo a parlare è stato il padre, Peter Trajkovic, che ha dichiarato: “Robert aveva un appuntamento con la sua ragazza. Il suo ex fidanzato era geloso. Gli ha teso un’imboscata“. Il procuratore capo De Nicolo ha dichiarato che l’autopsia sul corpo della vittima sarà assegnata il 13 gennaio al medico legale e a un medico radiologo dal sostituto procuratore dottoressa Lucia Baldovin, titolare del procedimento.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Aggressioni sessuali in piazza Duomo a Milano, il numero delle vittime sale a nove. Le indagini per identificare i ragazzi del branco

next
Articolo Successivo

Aggressioni in piazza Duomo, 12 indagati. Una vittima: “Spero sia fatta giustizia”, il Comune di Milano sarà parte civile

next