Nelle ultime 24 ore i posti letto occupati in terapia intensiva da pazienti Covid-19 sono cresciuti in dieci Regioni. Lo ha rilevato il monitoraggio Agenas, l’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali, nel monitoraggio quotidiano. Sulla base dei dati comunicati dalle amministrazioni regionali il 5 gennaio, la pressione è cresciuta in Veneto, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Valle d’Aosta, Sicilia, Umbria, Campania e Puglia.

Tutte, ad eccezione delle ultime due, hanno un’occupazione maggiore del 10 per cento, con il Veneto che raggiunge il 20 e il Lazio ormai a un passo da quel limite (è al 19). Il tasso è stabile, ma oltre la soglia del 10%, in Abruzzo (13%), Calabria (15%), Liguria (21%), Lombardia (15%) Marche (21%), Provincia autonoma di Trento (24%), Piemonte (19%), Toscana (15%). In calo nella Provincia autonoma di Bolzano (18%).

A livello nazionale i tassi di occupazione restano stabili al 15 per cento. Per quanto riguarda i ricoverati con sintomi in area medica, la media nazionale sale al 21 per cento e, in 24 ore, cresce in 13 Regioni: la Calabria è al 33%, la Liguria al 32%, e si registrano aumenti anche in Abruzzo (17%), Lombardia (23%), Marche (24%), Molise (13%), Piemonte (25%), Puglia (13%), Sardegna (11%), Sicilia (25%), Toscana (17%), Umbria (28%), Veneto (21%). Stabili, ma comunque oltre la soglia del 15% ci sono Basilicata (20%), Campania (19%), Emilia Romagna (18%), Friuli Venezia Giulia (24%), Lazio (20%), Trento (19%). Il tasso è in calo in Alto Adige (16%) e Valle d’Aosta, che però col 45% resta l’area con la situazione più critica.

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