La Germania ha scelto il pugno duro contro i no vax, tanto da imporre un lockdown che ha provocato manifestazioni di piazza in diverse città, provvedimento che non si discosta troppo dalle nuove dure restrizioni in Austria. La Francia segue le orme dell’Italia e vara il suo super green pass, mentre in diversi Paesi, dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti fino a Israele, si è optato per una riduzione dei tempi di quarantena per i vaccinati, una richiesta arrivata ieri anche da buona parte della comunità scientifica italiana per evitare di bloccare i propri Paesi per la forte contagiosità della variante Omicron. In Spagna, addirittura, per chi è pienamente immunizzato si è deciso di evitare la quarantena, a meno che non si risulti positivi. Paese per Paese, ecco tutti i provvedimenti presi dai governi contro la nuova mutazione del coronavirus.

GRAN BRETAGNA – Il primo governo ad optare per una riduzione della quarantena è stato quello britannico, anche a causa della più rapida diffusione della variante Omicron a livello europeo che ha portato i contagi quotidiani fino a quota 120mila. Numeri che, con le quarantene previste per i contatti diretti, rischiavano di paralizzare l’intero Paese. Così in vista delle vacanze di Natale, il 22 dicembre, Downing Street ha deciso di ridurre il periodo di isolamento da 10 a 7 giorni per quanti hanno contratto il coronavirus, indipendentemente dal loro stato vaccinale. In base alle nuove disposizioni, per uscire dalla quarantena sono necessari due tamponi negativi eseguiti il sesto e il settimo giorno.

SPAGNA – I provvedimenti di Madrid si sono concentrati sui contatti stretti dei positivi. Così si è deciso che questi non saranno obbligati alla quarantena di 10 giorni se vaccinati con ciclo completo (quindi con almeno due dosi), a meno che non risultino a loro volta positivi, andando così a superare una precedente direttiva. All’alleggerimento delle misure è seguita comunque la raccomandazione di limitare “all’essenziale” le proprie attività al di fuori del domicilio, riducendo “quanto più possibile” le proprie interazioni sociali. La quarantena per chi è positivo è stata ridotta da dieci a sette giorni. Ridotto ad una settimana anche il periodo di isolamento per chi non è vaccinato ed è entrato in contatto diretto con un positivo. La decisione della Commissione di Salute Pubblica, che riunisce le Comunità autonome della Spagna e il ministero della Sanità, è arrivata “all’unanimità”.

STATI UNITI – In queste ore è arrivata anche la decisione dei Cdc americani di ridurre l’isolamento a cinque giorni per i positivi al Covid asintomatici al fine di consentire loro di rientrare al lavoro prima. Si passa da 10 a 5 giorni anche per coloro che sono venuti a contatto con un positivo ma che hanno concluso il ciclo di vaccinazione con la seconda dose. Per chi ha la terza dose l’isolamento addirittura non è previsto. Lo ha annunciato Anthony Fauci, il virologo in chief e consigliere di Joe Biden, sottolineando che la decisione di ridurre l’isolamento per tutti a prescindere dallo stato di vaccinazione è stata una buona scelta. La scelta segue il pressing di molti settori economici e non solo che hanno chiesto di rivedere le norme per far fronte alla mancanza di personale.

ISRAELE – In Israele, dove sono iniziate le somministrazioni della quarta dose, si è deciso di allentare le restrizioni legate alla quarantena per i vaccinati: dal 29 dicembre, i contatti stretti di un positivo che si sono sottoposti alla vaccinazione completa dovranno fare un tampone e restare in isolamento solo fino a quando abbiano ottenuto un risultato negativo. Nei dieci giorni seguenti dovranno evitare luoghi di svago affollati e astenersi dall’incontrare persone che siano in elevato rischio di contagio. Diversamente da loro, i non vaccinati dovranno restare in isolamento per una settimana, fare tamponi al primo e al settimo giorno e attendere l’esito negativo di quest’ultimo.

FRANCIA – La Francia segue le orme dell’Italia e ha annunciato l’introduzione dal 15 gennaio, dopo l’approvazione del Parlamento di Parigi, dell’equivalente del green pass “rafforzato”, ovvero un certificato ottenibile soltanto da chi è vaccinato o guarito dal Covid. Con questo si potrà accedere a ristoranti, cinema, palestre e ad altri locali al chiuso. Nessun coprifuoco, però, per Capodanno, come era stato ipotizzato. Ed è stato solo raccomandato di evitare feste con molte persone e assembramenti, di sottoporsi a tamponi preventivi e di usare il più possibile le mascherine, che diventeranno obbligatorie nei centri cittadini. Dal 3 gennaio, inoltre, i grandi eventi saranno limitati a 2mila persone al chiuso, 5mila all’aperto, e si tornerà allo smart working obbligatorio per almeno 3 giorni a settimana per tutte le persone che hanno la possibilità di lavorare da casa. Sempre dal 3 gennaio non sarà più possibile consumare cibi e bevande nei locali in piedi ma solo al tavolo, saranno vietate la consumazioni in tutti i cinema, teatri, impianti sportivi e trasporti pubblici, e gli spettatori dei concerti dovranno essere per forza seduti. Inoltre, il limite minimo di tempo tra la seconda e la terza dose di vaccino è stato ridotto a 3 mesi.

GERMANIA – Tra chi invece ha deciso di mettere una stretta ulteriore sui no vax c’è la Germania, dove è stato imposto il semi-lockdown per i non immunizzati e si discute sull’obbligo vaccinale. Misure e proposte che hanno provocato anche dure reazioni interne, con migliaia di persone scese in piazza in diverse città tedesche per protestare contro il governo federale e quelli regionali che, in base al livello di contagi nei diversi Länder, hanno imposto chiusure mirate.

AUSTRIA – Situazione simile in Austria, uno dei Paesi insieme proprio alla Germania dove la nuova ondata di coronavirus si è manifestata per prima, mettendo in crisi le strutture sanitarie nel nord del Paese già a metà dicembre. Dopo il lockdown generale, dal 27 è iniziata la nuova stretta per frenare la diffusione della variante Omicron: è tornato il coprifuoco per bar e ristoranti alle ore 22 e sono scattate alcune restrizioni per gli eventi. La presidente della task force nazionale “Gecko”, la chief medical officer Katharina Reich, ha rivolto un appello agli austriaci a rinunciare alle feste di Capodanno sui quali ha imposto nuove restrizioni: eventi senza posti assegnati saranno limitati a 25 persone vaccinate oppure guarite che indossino le mascherine Ffp2. Per quelli con posti assegnati il limite è di 500 persone vaccinate o guarite, limite che si alza a di 1.000 se tutte queste presentano anche un tampone negativo e a 2.000 se le persone sono in possesso di dose booster e tampone negativo.

PAESI BASSI – Dal 19 dicembre è scattato il lockdown anche nei Paesi Bassi e durerà fino al 14 gennaio. Fino a quel giorno resteranno chiusi i negozi non essenziali, ristoranti, attività ricreative e sportive e parrucchieri. Inoltre non si potranno invitare più di due ospiti a casa ad eccezione del giorno di Natale. Le scuole dovranno rimanere chiuse almeno fino al 9 gennaio.

GRECIA – In Grecia il ministro della Sanità, Thanos Plevris, ha annunciato restrizioni aggiuntive a partire dal 3 gennaio: sarà obbligatorio usare le mascherine Ffp2 nei supermercati e nei trasporti pubblici, i luoghi di intrattenimento chiuderanno a mezzanotte, la capacità negli stadi verrà ridotta al 10% e il lavoro a distanza verrà esteso al settore pubblico. Per quanto riguarda le visite nelle case di cura, queste saranno consentite solo con test molecolare negativo.

FINLANDIA – La Finlandia punta infine sui controlli alla frontiera per cercare di proteggersi dai contagi provenienti dall’estero. Così oggi ha annunciato di aver deciso di bloccare gli ingressi a tutti i viaggiatori stranieri non vaccinati.

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