“Roba da non credere”: quante volte l’avete detto guardando una partita di calcio, specie se dilettantistico o giù di lì? Perché sì, alcune cose sfidano le leggi della fisica e di un altro centinaio di materie: un posto d’onore lo meritano in ex aequo grammatica e ortopedia, essendo costrette a subire traumi più o meno di pari livello. In questo episodio di Domeniche Bestiali si va dai confini dello spazio-tempo alla consecutio temporum, dall’agricoltura applicata alla fisica quantistica. Insomma, ce n’è per tutti i gusti…macedonia compresa.

VUOI QUEI KIWI?
Il pomo della discordia… o giù di lì. E’ il caso che arriva dalla Liguria, con una gara sospesa perché l’arbitro è stato colpito…da un kiwi. Acerbo peraltro. Come da comunicato del Giudice Sportivo che ha assegnato la sconfitta a tavolino e una gara a porte chiuse per il Multedo 1930, squadra di Prima Categoria: “Al nono minuto del secondo tempo, in seguito all’ammonizione dell’allenatore della società Multedo 1930, i sostenitori di detta società, identificati mediante i colori sociali dagli abiti indossati che chiaramente riconducevano al sodalizio, scagliavano un kiwi acerbo dal peso di di 100g contro di lui, colpendolo all’altezza del polpaccio. Rilevato, sempre dal referto arbitrale, che l’impatto di tale corpo contundente causava al ddg un forte e ripetuto dolore nella zona del gastrocnemio e che, pertanto, egli era, dunque, impossibilitato nella prosecuzione della direzione della gara in quanto le condizioni fisiche non gli consentivano di continuare a dirigere l’incontro, a causa del predetto lancinante dolore“. Andrebbe multato anche il fruttivendolo: fosse stato maturo non avrebbe fatto così male.

GOL O RIGORE?
Come finivano le dispute tra ragazzini quando si giocava per strada? Gol o rigore, è noto. Ma a volte si sfida anche questa legge scolpita nel marmo (e spesso nell’asfalto di campetti improvvisati) non concedendo né l’uno né l’altro. È il caso di Vigolo-Medesano, Promozione emiliana, con l’arbitro che concede un rigore ai padroni di casa, l’attaccante trasforma ma il pallone esce da un buco nella rete. Incredibilmente l’arbitro non convalida. Buchi neri dunque: nelle reti, o nello spazio.

NAVIGATOR
Tenete bene a mente il buco di sopra. Ora immaginate una psicologa olandese che passeggia sulla spiaggia dii Vlieland, Paesi Bassi. E qui trova un pallone di calcio. Che c’è di strano? Che quel pallone era del Dundee Athletic, squadra amatoriale scozzese, ed effettivamente era stato scagliato da qualche stopper dai piedi più abituati a calciare nei pub che nei campi di calcio, fuori dal terreno di gioco, addirittura nel fiume Tay. Da lì è arrivato in Olanda, via mare. Percorso simile potrebbe fare il pallone finito nel buco di sopra: dalla provincia di Piacenza chissà dove arriverà.

QUESTA NON L’ABBIAMO CAPITA
A volte i referti arbitrali sono contorti, i comunicati dei giudici sportivi pure. Una chicca arriva dal Piemonte, Seconda Categoria, con Karim Abdel Haq, del Bistagno Valle Bormida, squalificato per tre giornate “per condotta violenta, consistente nell’aver affrontato un avversario con reciproci spintoni e calci” e fin qui tutto ok, ma il seguito lascia perplessi: “fino ad arrivare a mettersi le mani addosso”… ma le mani addosso a se stesso? Perché gli spintoni e i calci reciproci di prima erano virtuali? Insomma, questa non l’abbiamo capita.

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