Cascina, in provincia di Pisa, è il primo comune in Toscana ad aderire alla campagna Lanterne verdi di solidarietà verso i profughi al confine tra Bielorussia e Polonia e per l’abolizione della pena di morte. Così, da martedì 30 novembre, il Municipio e il Palazzo pretorio del comune di 45mila abitanti sono illuminati di verde. Il nome della campagna prende spunto dalle luci che dalla parte polacca del confine indicano ai pochi profughi che riescono a eludere i controlli della polizia che in quella casa troveranno cibo, coperte e un luogo dove dormire.

Così il Comune che fu celebre nel 2011 per essere diventato il primo a guida leghista in Toscana, adesso si distingue nella regione per questo gesto di solidarietà e lo fa nel giorno della Festa della Toscana. Per Michelangelo Betti, sindaco del Partito Democratico, questa festa “assume una valenza di ricorrenza dedicata alla giustizia sociale e alla riflessione su quella che può essere una maggior giustizia nel mondo. Abbiamo deciso di illuminare, oltre al Municipio con i colori della bandiera della Regione, anche il Palazzo Pretorio di verde, come le lanterne che illuminano le case al confine della Polonia per ospitare i profughi in arrivo dalla Bielorussia. Per lanciare un ulteriore messaggio, l’illuminazione verde andrà avanti per alcuni giorni, per ricordare che nel mondo c’è bisogno di maggior giustizia e di maggior giustizia sociale”.

Anche il vicesindaco Cristiano Masi ha voluto sottolineare come sia importante non dimenticarsi di chi soffre, anche aderendo a una semplice manifestazione simbolica. “L’adesione alla campagna #lanterneverdi è stata accolta subito con favore dalla giunta cascinese”, ha scritto in un comunicato. “Vogliamo ricordarci di chi, non troppo lontano da noi, sta morendo al confine tra Polonia e Bielorussia. Come i cittadini polacchi segnalano disponibilità ad ospitare i profughi con una lanterna verde alla finestra, così il nostro Comune esprime solidarietà a queste persone. Ci auguriamo che presto possano essere portate in luoghi sicuri, dove non siano costrette a scegliere tra il morire di fame e di guerra o morire di fame e di freddo”.

Articolo Precedente

Covid, ok dell’Aifa al vaccino ai bambini dai 5 agli 11 anni: “L’efficacia va oltre il 90%”. Riceveranno due dosi di Pfizer in tre settimane

next
Articolo Successivo

Sassuolo, l’assessore leghista No vax propone di finanziare corsi a scuola “contro il pensiero unico”. Protestano le opposizioni

next