La giunta della Regione Veneto è costretta a fare marcia indietro dopo aver annunciato tagli ai finanziamenti per la cultura mediamente del 15% e rimette sul tavolo 4 milioni di euro che erano usciti dalle pagine del bilancio di previsione. La novità è emersa dalla seduta della prima commissione Bilancio dove l’assessore Francesco Calzavara, leghista, ha annunciato la presentazione di un emendamento che è stato approvato all’unanimità e verrà preso in esame al momento in cui il bilancio sarà discusso dal Consiglio regionale. D’altra parte l’esecutivo era con le spalle al muro. A luglio il consiglio aveva approvato una mozione che chiedeva incrementi di spesa per il capitolo dedicato alla cultura da parte di una regione che in Italia è al penultimo posto per finanziamenti, visto che su un bilancio annuo di 17 miliardi di euro destina al settore soltanto 17 milioni, un millesimo. Un paio di settimane fa c’era stata l’audizione di associazioni ed enti culturali che avevano espresso tutto il loro disappunto per i tagli. Poi la stessa commissione cultura aveva approvato una mozione in cui si raccomandava di ripristinare almeno la situazione del 2021.

È quello che la giunta ha fatto prevedendo circa 4 milioni in più. In quasi tutti i casi le cifre corrispondono esattamente a quanto era stato tolto. Ma ci sono delle spese aggiuntive. Ad esempio 1 milione di euro come dotazione della legge Cultura del 2019. “Prevediamo anche ulteriori 230mila euro a favore della Veneto Film Commission, altri 150mila per la Fondazione Cini, oltre a 100mila a sostegno delle iniziative collegate al riconoscimento di Cittadella città Veneta della cultura” ha detto Calzavara.

La maggioranza leghista del Veneto ha enfatizzato il viraggio della giunta come un segnale di attenzione ai temi culturali. Le minoranze ribadiscono che i tagli sarebbero stati scandalosi e comunque il Veneto rimane la penultima regione italiana per spesa culturale. Alberto Villanova, presidente dell’intergruppo Lega: “Era un atto dovuto che dimostra ancora una volta l’importanza assegnata da questa amministrazione ai nostri beni artistici e culturali”. La leghista Francesca Scatto, presidente della commissione Cultura: “Abbiamo mantenuto l’impegno assunto la scorsa settimana e destinato anche 400mila euro all’Identità veneta”. Il leghista Luciano Sandonà, presidente della commissione Bilancio: “ Rispediamo al mittente le accuse di scarsa attenzione verso questo mondo così importante per la nostra Regione del Veneto”.

Le opposizioni spiegano che i facili trionfalismi sono inopportuni: “La mobilitazione di queste settimane evita il peggio, ma la cultura rimane in ginocchio – ha detto Elena Ostanel, vicepresidente della commissione Cultura de Il Veneto che vogliamo – Le mobilitazioni hanno portato a un primo risultato. Sono stata in contatto con tutti i soggetti che hanno fatto sentire la loro voce, come Agis e RES, una rete che unisce più di 20 teatri in tutto il Veneto, Andrea Pennacchi e Andrea Segre, i sindacati, le maestranze”. Conclusione: “Non possiamo gioire perché nonostante questa aggiunta in extremis il veneto rimane al penultimo posto, investendo 5 volte meno della Regione Piemonte”.

Sulla stessa linea Giacomo Possamai e Vanessa Camani del Pd: “Abbiamo evitato una sciagura per il mondo culturale, ma la situazione resta grave. La mobilitazione ha fatto capire alla maggioranza come non fosse accettabile un’umiliazione del genere. Non si poteva tagliare ancora e ripristinare quei fondi era il minimo indispensabile. Non dimentichiamo che il Veneto stanzia solo 3,5 euro a cittadino per la cultura”.

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