Un sacerdote di 59 anni, apertamente No vax, si trova ora nel reparto di Terapia Intensiva degli Spedali Civili con una diagnosi di covid-19. Come scrive l’edizione bresciana de Il Corriere della Sera, è intubato e si trova in condizioni critiche.

Il religioso, fra i parroci dell’Abbazia dei santi Tommaso e Andrea di Pontevico, aveva anche cercato di indurre le persone lui più vicine a non vaccinarsi ed era solito visitare gli anziani e malati a casa per distribuire le comunione. Per lo stesso motivo frequentava le case di riposo della zona. Il paese confida nella sua guarigione, ma teme per il contagio. Il Corriere riporta le voci di alcuni cittadini: “Aveva fatto visita a casa di mia mamma, che ha 90 anni, pochi giorni prima di essere ricoverato. Con lei c’erano le mie sorelle, io le ho raggiunte poco dopo. Quando abbiamo saputo che si era ammalato le mie sorelle hanno fatto il tampone, per fortuna era negativo. Però non dovrebbero succedere episodi come questo”.

Il vicario del clero don Angelo Gelmini fa sapere che c’è “preoccupazione per le sue condizioni” e sul tema in generale ha ribadito la posizione della Diocesi, favorevole alla vaccinazione: “Un atto doveroso e un segno di rispetto della vita altrui”. La libertà di scelta non è in discussione, precisa Gelmini, ma “È importante assumersi le proprie responsabilità. Chi riveste ruoli di guida è chiamato a fare scelte consapevoli”. Proprio a Pontevico è scoppiato il primo focolaio della provincia, all’interno della cooperativa Il Gabbiano. Poco dopo, ricorda il Corriere, il virus ha colpito la residenza per anziani Bassano-Cremonesini, provocando la morte di 22 ospiti in pochi giorni. E i casi sono in aumento: nell’ultima settimana 20, dopo giorni a soglia zero.

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