Mosca apre il rubinetto, Kiev lo richiude. Il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, molto vicino al Cremlino, ha minacciato di interrompere il transito del gas verso l’Europa come ritorsione nel caso Bruxelles dovesse rafforzare le sanzioni contro il paese. “Forniamo calore all’Europa, e per di più minacciano di chiudere la frontiera. E se interrompiamo l’erogazione di gas naturale lì?” ha detto Lukashenko. La Bielorussa è al centro di una crisi per la gestione dei flussi di migranti che coinvolge anche Polonia e Lituania.

Attraverso la Bielorussia transita il gasdotto Yamal attraverso cui arriva circa il 20% del gas importato dalla Russia. Il gasdotto si sdoppia poco dopo Kiev con due condotte che vanno verso Polonia (e quindi Germania) e Ucraina. Mosca fornisce all’Europa circa metà del gas che il Vecchio Continente consuma , un altro 30% proviene dalla Norvegia, il resto da Algeria e Libia. Oggi si registra già una prima riduzione dei flussi in arrivo alla stazione di compressione di Mallnow, in Germania. Immediata la reazione dei mercati con il prezzo del gas in rialzo del 2%. Negli ultimi giorni il prezzo del gas avevano registrato significative riduzioni dopo che il presidente russo Vladimir Putin aveva annunciato l’aumento dei flussi verso l’Europa.

“Certamente non ci facciamo intimidire dalle minacce di Lukashenko”, ha detto oggi il commissario Ue dell’Economia, Paolo Gentiloni, rispondendo ai giornalisti in conferenza stampa dopo le parole del presidente bielorusso. “Quando parliamo di autonomia strategica dell’Ue in campo energetico sarà fondamentale nel medio termine, nel breve certamente dobbiamo lavorare per utilizzare al meglio relazioni esistenti, sia con il Nord Africa, con la Norvegia, con la Russia”, ha sottolineato. “Facciamo quello che possiamo per parlare con le autorità bielorusse. Ma” il regime di Minsk “sa bene cosa sta facendo, sa bene che strumentalizza i migranti, che fa disinformazione e che mette pressione sulle frontiere dell’Unione. Lo strumento che utilizziamo già e che estenderemo, sono le sanzioni”, ha detto la portavoce della Commissione europea, Dana Spinant, ad una domanda, dopo che il presidente russo Vladimir Putin ieri ha incoraggiato l’Ue a parlare in modo diretto con le autorità bielorusse.

“Esploriamo le vie legali in base alle quali introdurre” le nuove sanzioni contro il regime di Minsk “compresa una black list con le compagnie aeree che portando i migranti in Bielorussia partecipano al traffico di migranti orchestrato dal regime bielorusso”. Lo ha detto la portavoce della Commissione europea, Dana Spinant, ad alcune domande. “Il tema – ha aggiunto – è stato sollevato alla Casa Bianca. Coordineremo e allineeremo le nostre azioni con gli Stati Uniti”.

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