La nostra rubrica è riuscita a creare un interesse sempre maggiore per il calcio dilettantistico e per i campetti di provincia: è innegabile. Tant’è che all’animalità già ben rappresentata in senso figurato sugli spalti e nel rettangolo di gioco, come abbiamo visto si è appassionata anche la fauna vera e propria dell’oggetto dei nostri racconti. Poi ci sono tutti gli annessi e connessi più o meno zoologici, tra i versi del caso, la tendenza mordace o l’imitazione di camelidi sudamericani.

PASSIONE ANIMALE – Avevamo già visto le capre che in Trentino avevano invaso il campo durante un allenamento, evidentemente desiderose di partecipare alla sessione. Dall’Emilia invece il simpatico Indipendente Sportivo, pagina Facebook sempre piena di cose belle (che ringraziamo per la foto) mostra come le mucche siano ben più mansuete, impegnate a guardare pacate la partita tra Veloce Fiumalbo e Us Monari di II categoria. Devastanti invece i cinghiali che hanno fatto irruzione nel campo del Macchia Valfortore, I categoria, distruggendo il terreno di gioco: neanche gli stopper e i centravanti delle serie minori riescono a fare tanti danni.

FAME ANIMALE – Passando dall’etologia vera a quella figurata (ma non troppo) e dalle zanne ai denti arriviamo in Eccellenza campana, dove Maurizio Caso del Marzano Calcio viene squalificato per tre giornate perché: “Con comportamento sleale, scorretto ed antisportivo a gara terminata, affrontava con fare minaccioso un avversario, dopo essersi tolto la maglia, avvicinava il proprio volto a quello dell’avversario e cercava di morderlo ma ciò non avveniva perché il calciatore avversario indietreggiava”. Insomma un contatto mordi e fuggi.

VERSI ANIMALI – Coordinare alla perfezione i ragazzi in ogni loro gesto è il desiderio di ogni allenatore, come dimostra la cantera del Barcellona. Dai movimenti in campo agli insulti all’arbitro, come mostra la squalifica comminata a un allenatore di una squadra giovanile piemontese, l’Accademia Pertusa, squalificato fino al 3 dicembre perché: “Allontanato dal campo per aver invitato ironicamente i propri giocatori, a seguito dell’espulsione del dirigente accompagnatore, ad osservare l’operato dell’arbitro usando una frase chiaramente canzonatoria. La sanzione tiene conto del ruolo dell’allenatore, che dovrebbe essere esempio di condotta in positivo e non in negativo per i propri giocatori”.

ANIMALI ESOTICI – Il lama è un camelide che sputa quando si sente minacciato: una tattica d’attacco simile è quella adottata da un giovane calciatore di Under 15 piemontese squalificato per un anno “per condotta gravemente irrispettosa nei confronti dell’arbitro, consistente nell’aver richiamato la sua attenzione a gioco fermo per poi sputargli volontariamente sulle scarpe“. O forse era un’imitazione mal riuscita del gesto del lustrascarpe di Checco Moriero?

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