Un mini-focolaio, con poco più di 10 persone risultate positive al coronavirus, ma oltre 300 alunni costretti a tornare alla didattica a distanza. È quanto è successo nella scuola secondaria Farini di Bologna, quartiere Savena, dove il contagio si è diffuso tra le classi a partire da sabato scorso. Il tutto è partito, secondo quanto ricostruito dal Corriere di Bologna, da una professoressa non vaccinata, ma regolarmente presente in aula con il green pass, ottenuto tramite tampone.

Nessuno dei contagiati ha avuto sintomi gravi, ma le conseguenze hanno riguardato soprattutto la didattica per 12 classi su 22 presenti nell’istituto: quattro sono finite in quarantena, per altre otto è scattata la sospensione delle lezioni in presenza. Il disagio per i circa 300 studenti coinvolti durerà fortunatamente ancora poco, perché molti sono vicini al rientro in classe. Infatti, per coloro che sono vaccinati, la quarantena obbligatoria è ridotta a una settimana.

Sono fonti interne all’Ausl a suggerire al Corriere di Bologna che l’ipotesi più probabile è un contagio partito dalla docente non vaccinata, visto che le quattro classi in quarantena sono quelle in cui insegna. Lo screening sugli alunni ha portato poi a far emergere gli altri casi di positività.

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