Ha scelto di andare comunque a lezione, nonostante l’assenza di green pass come invece prevedrebbe la normativa. Poi si è rifiutata di abbandonare l’aula. E così la professoressa ha sospeso la lezione (come da regolamento ndr.) scatenando il caos, e l’ira dei compagni. È quanto accaduto durante una lezione di Filosofia all’Università di Bologna. L’episodio è stato raccontato dalla stessa protagonista della vicenda, Silvia, una studentessa 20enne che sabato si è presentata in piazza Maggiore a Bologna alla manifestazione dei “no green pass”, denunciando quanto accaduto.

Non era la prima volta che accadeva, come ha specificato lei stessa durante la manifestazione di sabato, dichiarando di essersi “sempre presentata in Aula” pur non aderendo “a questo strumento di controllo”. “Sono stata invitata a uscire, mi è stato detto che non ho il diritto di seguire le lezioni, mi è stato detto da parte di professoresse di allontanarmi dalla struttura o di rendermi responsabile dell’annullamento della lezione”, ha raccontato ancora tra gli applausi dei presenti. Fino all’ultimo episodio, al centro del discorso della 20enne, tra i rappresentanti del gruppo “Studenti Unibo contro il green pass”, avvenuto il 6 ottobre scorso.

“Quello di cui voglio parlare oggi è stata la reazione di violenza spropositata dei miei compagni di corso dopo l’annullamento della lezione da parte di una professoressa che ha scelto liberamente di farlo – ha detto nel suo j’accuse in piazza – Hanno riversato su di me urla di scherno, insulti e pretese da parte dei pendolari di farsi rimborsare il biglietto”. Come riporta infatti La Repubblica, di fronte al rifiuto della studentessa di abbandonare l’aula, gli animi si sono scaldati e gli studenti regolarmente muniti di green pass si sono spazientiti. Arrivando, secondo il racconto della giovane studentessa, a “minacce e insulti”.

“Noi ci siamo vaccinati per tornare in presenza dopo un anno e mezzo a distanza e siamo stati mandati a casa mentre la ragazza poteva benissimo seguire la lezione a distanza. Ne va del nostro diritto allo studio”, dicono dal canto loro i compagni di corso. Le lezioni online, infatti, sono tuttora garantite. “Mi è dispiaciuto dover arrivare a sospendere la lezione, ma la presenza in aula senza Green Pass viola una norma dello Stato e non posso permetterlo“, fa invece sapere a Repubblica, Luca Guidetti, coordinatore del corso di laurea. “Per essere chiaro, senza entrare nel merito della discussione, io condanno qualsiasi infrazione della legge italiana – dice ancora – Se dovessero verificarsi nuovamente, verranno immediatamente informati il direttore di Dipartimento e gli organi di Ateneo, i quali provvederanno ad adottare i provvedimenti per impedire tali comportamenti”.

Anche Biagio Mazzella, rappresentante degli studenti del corso di laurea in Filosofia, ribadisce la posizione degli universitari: “La posizione della studentessa è apertamente di protesta. Ma non trovo che sia una buona soluzione da parte dell’università limitarsi ad annullare le lezioni – dice a Repubblica – Così si dà potere a una sola persona di far saltare la lezione, senza peraltro ottenere nulla, a scapito di tutti quelli che le regole le seguono”.

Il lungo racconto in piazza di Silvia, questo il nome con cui si è presentata, è stato accolto da applausi e urla dei presenti alla manifestazione che hanno espresso solidarietà alla studentessa, gridando epiteti come ‘vergogna’ contro il comportamento dei compagni di corso della giovane.

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