Si intascava la percentuale destinata al Comune per l’esercizio dell’attività di trasporto. Questa l’accusa formulata dalla procura di Firenze per l’indagine che la mattina del 7 ottobre ha portato la Guardia di finanza a perquisire la sede di Gest spa, società responsabile del servizio di tramvia nel capoluogo fiorentino. Un’inchiesta che al momento vede indagate per peculato d’uso due persone: l’amministratore delegato della ditta, Jean Luc Laugaa, e Francois Mazza, presidente del gruppo azionista di maggioranza della società, la Ratp Dev Italia.

Al vaglio degli investigatori c’è la condotta tenuta dai vertici di Gest rispetto alle convenzioni di concessione del servizio, in base alle quali il soggetto erogatore è tenuto a riconsegnare la parte di introiti che ecceda eventualmente la soglia minima garantita dal piano economico finanziario. Secondo quanto ricostruito, dal 2010 a oggi l’azienda ha effettivamente prodotto questo surplus ma l’ha sistematicamente tenuto nascosto tramite operazioni di mascheramento dei redditi. Da qui il blitz della Gdf, che ha scandagliato gli archivi della società per sequestrare documentazione relativa a tutti gli anni di esercizio. Perquisita anche la sede di Tram spa, che ha dato in concessione il servizio a Gest.

“Abbiamo fornito tutto quanto richiesto”, ha commentato l’ad Laugaa, spiegando di essere “sereno e sicuro della assoluta correttezza nella gestione. Gest – ha detto – è del tutto estranea ai fatti oggetto dell’indagine in quanto non vende biglietti e non incassa direttamente i loro introiti ma ha come unica fonte di entrata un rimborso commisurato al numero dei chilometri prodotti, senza alcuna relazione con la vendita dei biglietti né con il numero dei passeggeri trasportati”, ha aggiunto l’ad dell’azienda, controllata dalla francese Ratp. Il gruppo d’Oltralpe controlla anche Autolinee Toscane spa, che si è aggiudicata il bando di gara della Regione Toscana da 4 miliardi di euro per 11 anni per la gestione dell’intero trasporto pubblico locale su gomma nella regione.

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