Ben cinque i candidati a sinistra di Giuseppe Sala, nessuno più a destra dello sfidante Luca Bernardo. Saranno probabilmente loro due a contendersi al ballottaggio la poltrona di sindaco di Milano, in una tornata elettorale con 13 candidati e addirittura 28 simboli sulla scheda che verrà consegnata agli elettori a inizio ottobre. Un proliferare di liste probabilmente favorito dalla riduzione, causa Covid, del numero di firme necessarie per presentarle. Otto sono quelle collegate al sindaco uscente. Il Pd, guidato dall’assessore Pierfrancesco Maran e dalla vicesindaco Anna Scavuzzo, schiera tra gli altri anche l’attuale presidente del consiglio comunale Lamberto Bertolè, i consiglieri uscenti Filippo Barberis ed Elena Buscemi, oltre a Sarah Brizzolara, ambientalista dei Fridays for Future, Monica Romano, che punta a diventare la prima donna transgender in consiglio comunale, e l’attrice e attivista rom Dijana Pavlovic. Alleate al Pd ci sono la lista civica Beppe Sala sindaco, i Radicali, che candidano l’ex direttore del carcere di San Vittore Luigi Pagano, i Riformisti (con l’ex ciclista Gianni Bugno e Alberto Veronesi, direttore d’orchestra e figlio dell’oncologo Umberto), Milano in Salute (tra gli altri in lista c’è Valentina Massa, ricercatrice del team della Statale che ha messo a punto i tamponi salivari molecolari), Milano Unita, Europa Verde e Volt.

Centrodestra unito a sostegno di Luca Bernardo, il pediatra del Fatebenefratelli scelto dopo le mille difficoltà a confluire su un nome e il rifiuto dell’ex sindaco Gabriele Albertini. Fratelli d’Italia ha scelto come capolista il fondatore e direttore editoriale di Libero Vittorio Feltri, mentre non ci sarà uno dei decani di Palazzo Marino, l’attuale assessore regionale Riccardo De Corato. Nella Lega, alla fine, il segretario Matteo Salvini ha deciso di non candidarsi: a guidare la lista al suo posto la presidente di Federfarma Lombardia Annarosa Racca. Forza Italia, dopo avere sondato la disponibilità di Adriano Galliani, piazza in cima alla lista un tridente formato da Fabrizio De Pasquale, attuale capogruppo in consiglio comunale, Gianluca Comazzi, capogruppo al Pirellone oltre che consigliere a palazzo Marino, e l’ex presidente del Municipio 7 Marco Bestetti. Completano la coalizione Milano Popolare dell’ex ministro Maurizio Lupi, il Partito liberale europeo e una lista civica legata a Bernardo.

Candidata sindaco del M5S è la manager Layla Pavone, tra le altre cose ex membro indipendente del consiglio di amministrazione di Seif, la società editrice del Fatto Quotidiano. Guiderà la lista pentastellata Elena Sironi, la consigliera uscente del Municipio 4 inizialmente indicata dalla base come candidata sindaco. A sinistra di Sala spicca Milano in Comune, la formazione dello storico consigliere comunale Basilio Rizzo che, per la prima volta dopo quasi quarant’anni, ha scelto di non candidarsi. Milano in Comune presenta come capolista Patrizia Bedori, consigliera comunale ex M5S, e sostiene insieme a Civica Ambientalista la candidatura a sindaco dell’architetto Gabriele Mariani. Sempre a sinistra del sindaco uscente ci altri quattro candidati: Bianca Tedone per Potere al Popolo, Marco Muggiani per il Partito comunista italiano, Alessandro Pascale per il Partito comunista (quello di Marco Rizzo) e Natale Azzaretto per il Partito comunista dei lavoratori. L’ex assessore di Albertini Giorgio Goggi rappresenta i Socialisti e i Liberali, Gianluca Paragone corre per il suo movimento Italexit, anti euro e contrario al green pass, Mauro Festa per il Partito gay, Bryant Biavaschi per la lista civica Milano inizia qui e il medico Teodosio De Bonis per il Movimento 3V, dichiaratamente no vax.

@gigi_gno

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