C’è il via libera del Garante della Privacy al controllo ‘semplificato’ dei Green Pass del personale scolasticoobbligatorio dall’1 settembre – attraverso la piattaforma informatica che consentirà il controllo automatizzato. Nel frattempo il ministero dell’istruzione ha già inviato una circolare agli istituti, resa nota dalla Uil Scuola, nella quale viale Trastevere spiega la procedura da seguire per la verifica del certificato verde nell’attesa, specificando che sarà possibile “ricorrere all’opera contestuale di più soggetti ‘verificatori’, ciascuno delegato all’utilizzo dell’App ‘Verifica C19′”.

La “procedura ordinaria” di verifica prevede che “sia realizzata mediante l’utilizzo – anche senza necessità di connessione internet – dell’App “VerificaC19″, installata su un dispositivo mobile”, viene spiegato nella circolare. Una procedura definita “assai semplice”, anche se – si legge nel documento – “presenta il limite di dover verificare giornalmente ciascun singolo QRCode del personale dell’istituzione scolastica”. A seconda del “numero di dipendenti di ciascuna istituzione scolastica, potrebbero dunque determinarsi, soprattutto nei momenti di inizio e fine delle lezioni, rallentamenti nelle operazioni materiali di verifica della validità della certificazione”, avvisa il ministero.

Per “sopperire” al “limite” in “costante raccordo” con il Garante per la protezione dei dati personali e al ministero della Salute, il dicastero guidato da Patrizio Bianchi “sta operando al fine di realizzare l’interoperabilità fra il Sistema informativo in uso presso le scuole (SIDI) e la Piattaforma nazionale DGC”. Quando insomma la piattaforma sarà pronta, “limitatamente al personale in servizio”, il dirigente scolastico “potrà interrogare il Sistema informativo del Ministero dell’Istruzione SIDI” e quindi “limitare la verifica con l’App “VerificaC19” ai soli QRcode della “schermata rossa”. Nella circolare si sottolinea che, per “l’adozione di questa procedura tratteggiata, destinata al personale delle istituzioni scolastiche statali” è “richiesto uno specifico intervento normativo, atto a consentirne l’utilizzo nel rispetto della protezione dei dati personali”.

Un punto sul quale il Garante ha fornito nelle scorse ore il suo via libera: le istituzioni scolastiche, in qualità di datori di lavoro, si limiteranno a verificare, attraverso Sidi e Dcg, “il mero possesso della certificazione verde Covid-19 da parte del personale, trattando esclusivamente i dati necessari”. Il processo di verifica “dovrà essere effettuato quotidianamente prima dell’accesso dei lavoratori in sede e dovrà riguardare – scrive l’Autorità – solo il personale per cui è prevista l’effettiva presenza in servizio nel giorno della verifica, escludendo comunque chi è assente per specifici motivi: ad esempio, per ferie, permessi o malattia.

I soggetti tenuti alle verifiche “potranno raccogliere solo i dati strettamente necessari all’applicazione delle misure previste in caso di mancato rispetto degli obblighi sul Green pass”, come assenza ingiustificata, sospensione del rapporto di lavoro e del pagamento dello stipendio. Il Garante ha sottolineato l’importanza delle “misure di sicurezza da adottare”: “I soggetti tenuti ai controlli potranno accedere, in modo selettivo, ai soli dati del personale in servizio presso le istituzioni scolastiche di propria competenza – si legge – Per evitare eventuali abusi, le operazioni di verifica del possesso delle certificazioni Covid-19 da parte dei soggetti tenuti ai controlli saranno oggetto di registrazione in appositi log (conservati per dodici mesi), senza però conservare traccia dell’esito delle verifiche”.

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