Scende seppur di poco l’indice di trasmissibilità secondo il monitoraggio settimanale di Iss e Ministero della Salute dell’andamento dell’epidemia Covid in Italia: il valore Rt passa da 1,1 della scorsa settimana a 1.01 di quest’ultima. L’ulteriore ribasso conferma una tendenza in atto già da alcune settimane. Lieve aumento, secondo quanto si apprende, invece per l’incidenza nazionale con 77 casi ogni 100mila abitanti per il periodo 20-26 agosto, rispetto ai 74 casi di 7 giorni prima. Il rapporto delle autorità sanitarie sarà sono all’esame oggi della Cabina di regia del governo. Più nel dettaglio aumenta leggermente la percentuale dei casi di Covid rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti (34% rispetto al 32% della scorsa settimana). In lieve diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (46% rispetto al 47%). Infine, il 21% è stato diagnosticato attraverso attività di screening. La circolazione della variante delta è ormai largamente prevalente in Italia e domina nell’Ue. Nella bozza del monitoraggio settimanale si sottolinea l’importanza di una più elevata copertura vaccinale.

Dieci tra Regioni e Province autonome risultano classificate a rischio moderato. La Sicilia, che dovrebbe diventare gialla da lunedì, è classificata a rischio moderato ma con “un’alta progressione di escalation nei prossimi 30 giorni”. Le restanti 11 Regioni risultano classificate a rischio basso. Oltre la Sicilia che ha superato le soglie per i ricoveri (19.4%) e le intensive (12.1%), il rischio moderato riguarda Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Piemonte, Trento, Puglia e Valle d’Aosta. La Sicilia in particolare è in testa per superamento degli indicatori decisionali con un tasso di occupazione in terapia intensiva del 12,1% (contro la soglia del 10%), occupazione posti letto in area medica non critica del 19,4% (contro il 15% di soglia) e incidenza a 7 giorni (20-26 agosto) più alta di tutta Italia con 200,7 casi per 100mila abitanti contro la soglia di 50. In Sardegna 11,2% intensive e 14% area medica, con 148,5 di incidenza. In Calabria 15,2% nei reparti e 5,9% intensive con incidenza di 101,5.

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