Albuquerque, la città più popolosa dello Stato del Nuovo Messico, offre un bonus di entrata di 15mila dollari a chi accetta un posto di lavoro come poliziotto o vigile del fuoco. Più o meno quello che potrebbe aspettarsi un banchiere di Wall Street. Mentre il primo di cittadino di Tulsa, in Oklahoma, non trova né operai per riparare la rete idrica e stradale né candidati bagnini per le sue piscine. Un posto a cui di solito aspira “qualsiasi studente delle superiori”: quest’anno per trovare qualcuno è stato necessario mettere sul piatto un incentivo di 100 dollari. Scene dagli Stati Uniti a corto di manodopera come tutti i maggiori Paesi europei, ma con la particolarità che a soffrire è soprattutto il settore pubblico. Che, come ha raccontato Bloomberg, è stato impoverito dai prepensionamenti chiesti durante la pandemia ma soprattutto non riesce a competere con il privato sul fronte dei salari e della possibilità di lavorare da remoto.

Gli ultimi dati ufficiali statunitensi mostrano che i posti vacanti, a luglio, hanno toccato nel complesso la quota record di 10 milioni e per ogni disoccupato sono ora disponibili quasi due offerte di lavoro. La voragine è particolarmente pesante nel comparto pubblico, che prima del Covid contava oltre 22 milioni di dipendenti: ora, rispetto al pre pandemia, ne mancano 780mila, soprattutto a livello di Stati e singole città. Tanto da mettere a rischio i servizi essenziali, dalla raccolta della spazzatura alla sanità fino ai lavoratori delle centrali operative del 911. Oltre alle difficoltà di incrocio tra domanda e offerta, che riguardano anche il settore privato, gli enti locali devono fare i conti prima di tutto con l’effetto spiazzamento legato agli stipendi offerti da gruppi come Amazon, Intel e Netflix. Che nell’ultimo anno e mezzo hanno investito proprio nell’area di Albuquerque, il cui sindaco ora non trova poliziotti e guidatori di autobus.

L’amministrazione Biden ha destinato parte del suo America Rescue plan proprio al finanziamento del comparto pubblico anche con l’obiettivo di aumentare le assunzioni di persone di colore, che percentualmente sono più numerose nei ranghi dell’amministrazione. Ma l’attuazione si è rivelata molto lenta, nota Bloomberg: le piccole città devono attendere che il loro Stato di appartenenza sblocchi i fondi. Anche quando i soldi ci sono, ci vuole tempo per adeguare i salari. E gli enti locali sono frenati dalla prospettiva di dover continuare a pagare stipendi elevati anche dopo che questo flusso straordinario di fondi da Washington si sarà esaurito. Un altro problema è legato al fatto che i lavoratori ora chiedono flessibilità e la possibilità di lavorare da casa, cosa che il settore pubblico difficilmente riesce a garantire.

A Tulsa, per trovare poliziotti e operatori del 911 l’amministrazione ha deciso di offrire rispettivamente 3mila e 2mila dollari di incentivo ai nuovi assunti. A Baltimora manca un quarto dei lavoratori necessari nel dipartimento lavori pubblici, che gestisce rifiuti e servizio idrico, dopo che 100 persone sono andate in pensione nell’ultimo anno e mezzo. E non si trovano nemmeno camionisti, tanto che la città ha avviato un’accademia per formare come guidatori i lavoratori municipali attivi in altri settori.

TRUMP POWER

di Furio Colombo 12€ Acquista
Articolo Precedente

Lavoro, ecco che a fine estate ritorna puntuale la piaga della sovraqualificazione

next
Articolo Successivo

Follonica, sub muore mentre è al lavoro nelle vasche di un impianto ittico: “Probabile colpo ricevuto dall’elica di un’imbarcazione”

next