Aveva scoperto di avere (anche lui) il Covid al rientro dall’India, dov’era volato per portare in Italia la figlia appena adottata. E dov’era rimasto bloccato per oltre una settimana a causa del contagio della moglie, riuscendo a tornare solo con un apposito volo sanitario finanziato con una raccolta fondi. Oggi Enzo Galli, 45enne di Campi Bisenzio, è morto intorno alle 14 all’ospedale Careggi di Firenze, dov’era ricoverato dallo scorso 8 maggio per le conseguenze del virus. Tre mesi e mezzo attaccato all’ossigeno, con complicazioni continue ai polmoni e al cuore: poi – ai primi di agosto – uno shock settico e l’entrata in dialisi per il malfunzionamento di un rene. La terapia antibiotica sembrava aver aperto uno spiraglio, ma negli ultimi giorni il quadro si è improvvisamente aggravato fino al decesso.

Insieme alla moglie Simonetta Filippini, compaesana anche lei 45enne, Galli era partito per l’India a metà aprile. Dovevano andare a prendere Mariam, la bimba di due anni per cui avevano completato le procedure di adozione internazionale. Al momento di imbarcarsi per il volo di ritorno, però, Simonetta era risultata positiva al coronavirus. Così era stata portata in ospedale e poi in un Covid hotel, nel bel mezzo dell’emergenza sanitaria che in quei giorni colpiva il subcontinente: “Ero in una stanza di due metri per due metri con sette persone e alcune sono morte davanti ai miei occhi“, raccontava. Il caso era stato sollevato da La Nazione e Galli aveva chiesto l’aiuto dell’ambasciata e del Governo per lasciare il Paese.

La situazione si era sbloccata il 7 maggio grazie a un volo apposito, del costo di 130mila euro, messo a disposizione dalla compagnia aerea Volitalia e pagato in buona parte da una raccolta fondi a cui hanno contribuito amici, parenti e benefattori. Tornati in Italia, anche Galli e la bambina erano risultati positivi, e tutti e tre erano stati ricoverati a Careggi. Ma mentre moglie e figlia sono guarite in breve tempo, per il marito è iniziato un calvario senza fine. “È stato terribile laggiù e continua ad essere terribile qui: mi sembra di aver vissuto un incubo. Hanno fatto tanto per lui in ospedale, dei veri salti mortali e ora è nelle mani di Dio”, aveva detto negli ultimi giorni Simonetta a La Nazione.

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