Tamponi rapidi per il SarsCov2 provenienti dall’Asia a cui veniva apposta l’etichetta che certifica l’origine europea e italiana. I carabinieri hanno scoperto un traffico internazionale alle porte di Roma che si avvaleva di giovani lavoratori, per lo più minorenni, a cui veniva offerto un pagamento di 50 euro per una giornata lavorativa di otto ore. Nello specifico i prodotti, – come riporta il quotidiano Il Messaggero – con falsi marchi italiani e dell’Unione europea, erano destinati a Paesi esteri, probabilmente Paesi Bassi, ma non solo. L’attività di contraffazione avveniva tramite una trentina di giovani del posto che venivano reclutati tramite messaggi WhatsApp e poi prelevati nelle diverse zone della città da auto private.

Il tutto avveniva in un capannone dismesso, una ex fabbrica di mobili in resina, nelle campagne alle porte di Rignano, a Monte del Casale. Una zona abbastanza appartata se non fosse che i residenti del posto si sono accorti del continuo via vai, dal capannone, di giovani e giovanissimi anche dalle primissime ore del giorno. Le indagini sono solo all’inizio, ma secondo quanto ricostruito finora dalle forze dell’ordine i promotori della fabbrica sono due persone della zona.

Ora tutto il materiale contraffatto è stato sequestrato, oltre quattro camion di scatoloni pieni di tamponi, e sarà custodito dal Comune di Rignano Flaminio. Intanto oltre alla notizia in sé, ha fatto scalpore, nel paese, anche vedere la fila di ragazzi giovanissimi davanti la caserma dei carabinieri di Rignano in attesa di essere ascoltati.

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