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Oristano, uccide lo zio con sette coltellate e poi confessa. All’origine dell’aggressione forse un litigio per soldi

Il nipote della vittima, 55 anni, ha anche consentito alle forze dell'ordine di recuperare l'arma, che lui stesso aveva gettato nel canale di Santa Giusta. Vittima un ex sottufficiale dell'Esercito di 73 anni
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Ha confessato di aver ucciso lo zio in seguito a un litigio. La vittima è un ex sottufficiale dell’Esercito – 73 anni – trovato morto mercoledì 18 agosto nella sua abitazione ad Arborea, vicino a Oristano. Il nipote, 55 anni, ha rilasciato dichiarazioni spontanee in cui ha ammesso le proprie responsabilità e ha permesso ai carabinieri di recuperare l’arma del delitto, cioè un coltello da cucina, che aveva gettato lui stesso nel canale di Santa Giusta. Questo è quanto è emerso nel corso di una conferenza stampa al Comando provinciale del carabinieri di Oristano, alla quale ha partecipato anche il procuratore Ezio Domenico Basso.

Il 55enne era ricoverato in ospedale a Cagliari perché nel corso della colluttazione si era ferito alla mano. Ora è stato dimesso. Stando a quanto ha riferito, in seguito all’aggressione è uscito di casa, è salito a bordo della sua auto e ha raggiunto il canale Santa Giusta, dove ha gettato il coltello usato per l’omicidio e ora recuperato. In tutto sono stati sette i colpi inferti, di cui una mortale, al petto.

Gli inquirenti non si sbilanciano sul movente, ma si fa largo l’ipotesi di una lite scoppiata dopo l’ennesima richiesta di denaro e dopo il rifiuto da parte della vittima. Secondo le testimonianze raccolte, infatti, il 55enne andava spesso dallo zio e da altri parenti a chiedere soldi o generi di prima necessità. Fissata per lunedì prossimo l’udienza di convalida.

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