“L’ambasciata degli Stati Uniti invita i cittadini americani a lasciare l’Afghanistan immediatamente usando i voli commerciali disponibili”. Lo si legge in un comunicato stampa condiviso su Twitter dall’Ambasciata americana a Kabul. L’invito arriva perché “considerate la situazione della sicurezza e la riduzione dello staff, la capacità dell’ambasciata di assistere i cittadini americani in Afghanistan è estremamente limitata, persino nella capitale”. Nel documento si ricorda infatti che dal 27 aprile 2021 il Dipartimento di Stato ha ordinato la partenza dei dipendenti del governo degli Stati Uniti. La rappresentanza diplomatica fornisce un prestito di rimpatrio per i cittadini statunitensi che non possono permettersi in questo momento di acquistare un biglietto commerciale di rientro.

Stesso invito è arrivato dall’ambasciata britannica nella serata del 6 agosto e da Londra si sconsigliano viaggi verso Kabul. Il provvedimento segue l’ulteriore avanzamento dei talebani, iniziato a maggio dopo il ritiro delle forze internazionali. Di recente hanno preso Zaranj: è il primo capoluogo di provincia a finire in loro possesso e da loro sottoposto al coprifuoco. Circa 3mila persone sono fuggite in Iran prima della chiusura del confine.

Sul tema si esprime anche Emergency con un volantino rivolto a tutti i combattenti e tradotto in lingua dari, pashtu e inglese : “Stiamo ricevendo feriti. Chiediamo a tutte le parti di rispettare questa struttura e di garantire che non venga messa in pericolo. Gli ospedali non sono un obiettivo“. L’associazione umanitaria ringrazia con una nota tutto lo staff nazionale e internazionale che deciso di rimanere a curare le vittime del conflitto. Dall’inizio dell’anno i i pazienti arrivati nell’ospedale di Emergency a Lashkar-gah per ferite da guerra sono 2523, di cui 691 sotto i 18 anni. Emergency è presente in Afghanistan dal 1999 con due Centri chirurgici per vittime di guerra nelle località di Kabul e Lashkar-gah e una rete di 44 Posti di primo soccorso. Nei primi quattro mesi del 2021, i suoi ospedali hanno già ricoverato 1853 pazienti vittime di guerra. Si tratta di un aumento del 202% rispetto al 2011, quando la guerra era in corso da 10 anni.

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