Nelle ultime 24 ore sono stati accertati 3.558 nuovi casi di infezione da Sars-Cov-2 trai 218.705 tamponi processati, di cui 124.229 test antigenici rapidi: l’incidenza quindi è all’1,6%. I ricoverati con sintomi e le terapie intensive restano sostanzialmente stabili con un saldo ingressi-uscite pari a +6 in area medica e +3 in rianimazione (11 ingressi). I decessi sono stati 10. Le Regioni che fanno registrare gli aumenti maggiori sono il Lazio (681, con 557 solamente a Roma) e il Veneto (600), seguiti dalla Sicilia con 552 nuovi positivi e la Lombardia con 407.

I dati risentono, per difetto, della mancata comunicazione da parte del Friuli Venezia Giulia per un “problema di aggiornamento nei sistemi informativi regionali”. Le aree del Paese con le crescite peggiori rispetto allo scorso martedì sono il Lazio (da 166 a 681), la Sicilia (da 174 a 552), la Toscana (da 65 a 169), la Lombardia (da 241 a 407), la Sardegna (da 86 a 145) e, su numeri assoluti più piccoli, l’Umbria (da 15 a 76) e la Liguria (da 25 a 76).

L’inizio di settimana fa segnare un nuovo ampio raddoppio (non solo rispetto allo scorso martedì, +132%) ma anche a lunedì e martedì della scorsa settimana: sono stati 5.630 i contagi accertati nelle ultime 48 ore, quando negli stessi giorni della scorsa settimana furono 2.422. Da segnalare anche come gli ingressi in terapia intensiva, pur restando su numeri bassi, facciano segnare un aumento di oltre il 150% passando da 11 a 27. Inversione secca anche per i ricoverati il cui saldo passa da -6 a +58.

Da inizio pandemia sono 4.293.083 i casi accertati di infezione da Sars-Cov-2 in Italia. In 4.115.889 sono guariti o sono stati dimessi (1.760 nelle ultime 24 ore), mentre 127.884 sono deceduti. Gli attualmente positivi si avviano di nuovo verso quota 50mila: sono 49.310, di cui 47.951 in isolamento domiciliare. Nei reparti di area medica sono ricoverati 1.194 pazienti Covid con sintomi, mentre altri 165 sono assisti in terapia intensiva.

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