“Errare è umano perseverare è diabolico”. Non usa mezzi termini il Professor Walter Ricciardi, Presidente della World Federation of Public Health Associations nel condannare la riapertura totale dell’Inghilterra a partire dal prossimo lunedì.

Quella del consulente scientifico del nostro ministero della Salute, è una delle voci nel coro di scienziati di tutto il mondo che dopo aver siglato la lettera di Lancet (arrivata ora a oltre 1422 firme) si sono riuniti oggi in un vertice internazionale di emergenza per mettere in guardia il mondo contro l’”esperimento pericoloso e contro ogni etica”, che il governo Johnson ha deciso di attuare, togliendo, di fatto, le restrizioni anti-Covid dal 19 luglio. Un Freedom Day a dispetto dell’impennata nel numero di contagi per la variante Delta, dell’emergere di Delta plus oltre che del lento incremento di ricoveri e decessi alcuni anche tra gli ultra 50enni che hanno completato le due dosi di vaccino.

Mentre il summit era in corso su Zoom, a Londra alcuni genitori ricevevano questo tipo di messaggini dai Presidi: “A scuola abbiamo altri casi positivi al Covid, vi chiediamo di mantenere le distanze sociale e di indossare la mascherina fino al 23 luglio (ultimo giorno di scuola in Gran Bretagna)”. Ma le scuole inglesi non sono le sole che scelgono di discostarsi, dimostrando buon senso, dalla direttiva confusa e ambigua di Boris Johnson del ‘siete liberi da ogni restrizione legale ma andateci piano perché ci saranno altri decessi’, per riassumere. Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha già provveduto a mantenere la mascherina obbligatoria sulla metropolitana e i trasporti pubblici anche dopo il 19 luglio e si moltiplicano le catene di negozi che chiedono ai clienti di continuare ad indossarle.

“Vogliamo avvertire il mondo intero dei rischi nel permettere che il virus si diffonda in modo incontrollato tra la popolazione del Regno Unito”, sostengono all’unisono gli scienziati. Mentre dagli Stati Uniti il Dr. William Haseltine di ACCESS Health International si spinge oltre, definendo l’immunità di gregge, raggiunta tramite i contagi, come una strategia “omicida”: “È un piano disastroso perché condannerà decine di migliaia di persone alla morte o ai danni di lungo periodo provocati del Coronavirus”.

Il ministro della Sanità Sajid Javid ha previsto la possibilità di arrivare a 100mila contagi al giorno alla fine dell’estate. Se sarà necessario il ricovero anche solo dell’1% di questi positivi il sistema sanitario potrebbe essere messo in ginocchio. Ed è lo stesso consulente scientifico, consigliere governativo più anziano in materia di salute dell’esecutivo Johnson, Chris Witty, ad ammetterlo: “I ricoveri raddoppiano ogni tre settimane e potrebbero raggiungere numeri ‘spaventosi’ in futuro – ha detto Witty – la pandemia ha ancora molta strada da fare in Regno Unito”.

Gli scienziati internazionali esprimono sgomento sulla posizione caparbia del governo britannico anche di fronte a numeri inconfutabili: oltre 50mila nuovi contagi registrati in 24 ore (un record dal gennaio scorso) e oltre mezzo milioni di britannici forzati a stare in isolamento dal sistema di allerta del Track and Trace solo nella prima settimana di luglio (e ancor prima della finale selvaggia degli europei). La risposta del governo però è quella di cercare di rendere la tecnologia meno ‘sensibile” ai casi in modo da non paralizzare l’attività del settore produttivo con l’isolamento dei dipendenti.

“Il piano del governo Johnson non avrà un impatto sullo sui britannici ma colpirà tutti noi – ha ribattuto al summit la professoressa Christina Pagel, Direttrice dell’Unità di ricerca clinica del University College London – per via della nostra posizione come centro nevralgico dei viaggi internazionali, ogni variante che diventa dominante nel Regno Unito ha molte probabilità di diffondersi nel resto del globo”.

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