“Buonasera, una cosa, mi dica un pensierino che possa essere diverso rispetto all’ultimo … ( pausa) laddove per lei non fosse un problema”. Così il presidente di commissione di un concorso a un candidato che avrebbe dovuto sostenere l’esame il giorno dopo. E in effetti stando alle indagini Polizia e della Guardia di finanza ai candidati di fatte le domande erano telefonate. Candidati che stavano a cuore a un politico locale, Claudio Moscardelli, ex senatore e ora segretario provinciale del Pd a Latina. Per l’ex parlamentare sono stati disposti gli arresti domiciliari per corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio. Domiciliari anche per dirigente della Asl locale Claudio Ramone. Il presidente della commissione in questione tra l’altro, era già stato arrestato lo scorso 21 maggio. Cuore delle indagini della procura di Latina le irregolarità riscontrate per il concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato di 23 posti di collaboratore amministrativo professionale – Cat. D, indetto in forma aggregata tra la Asl di Frosinone, Latina e Viterbo.

I candidati segnalati dal politico al dirigente – Il 21 maggio scorso, dopo le prime indagini, il presidente ed il segretario della commissione per il concorso in argomento erano finiti ai domiciliari per i reati di falso e rivelazione di segreto d’ufficio. Dalle indagini è emerso che il presidente della Commissione del concorso, nei giorni precedenti alla prova orale, aveva rivelato gli argomenti che sarebbero stati oggetto di esame. Sono stati identificati con certezza sei concorrenti, che hanno beneficiato delle rivelazioni, ora indagati per abuso d’ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio. Due di questi candidati erano stati segnalati da politico locale allo stessi dirigente dell’Asl di Latina. In cambio, il politico si era impegnato a promuovere, presso la Regione Lazio, la nomina del dirigente a direttore amministrativo della Asl, incarico che in effetti gli è stato conferito, quale facente funzioni, dal mese di dicembre 2020 al mese di aprile 2021. Il dirigente Asl, in veste di presidente della Commissione, aveva rivelato ai candidati segnalati gli argomenti che avrebbe proposto alla prova orale, e ha ritardato l’approvazione della graduatoria dello stesso concorso al fine di posticiparla rispetto alla sua nomina a Direttore Amministrativo, in modo tale da potere individuare lui stesso i luoghi di destinazione lavorativa dei neo assunti. Rainone infatti aveva chiesto quando sarebbe arrivata la sua nomina anche per favorire i candidati “per le destinazioni di gradimento”.

“Mi dica un pensierino” – In un caso in particolare, come si legge nell’ordinanza, il giorno prima della prova orale, il presidente di commissione contatta un candidato offrendogli di scegliere l’argomento oggetto della prova e della domanda che gli farà: “Buonasera, una cosa, mi dica un pensierino che possa essere diverso rispetto all’ultimo … ( pausa) laddove per lei non fosse un problema“. Oggetto della domanda sarà l’argomento del “procedimento amministrativo” ma Rianone chiede al candidato di informarlo anche su un’altra possibile domanda oggetto della prova “mi metta pure qualcosa di alternativo se le è possibile…”. Non l’unico episodio di pensierini richiesti a un candidato. Un’altra candidata preoccupata che gli argomenti conosciuti fossero già tutti usciti invece viene tranquillizzata da Rainone: “Ma poi ce penso io, puoi stare tranquilla dimmi … tu mi devi solo dire”.

Che l’aiuto illecito fosse stato richiesto dall’ex senatore “è documentato (oltre che dalla attesa del “nostro” concorso prima del bando)” secondo il giudice anche da una conversazione avvenuta lo stesso 6 ottobre 2020, giorno dedicato alla prova orale. Il dirigente Asl avverte il politico: “Scusami per l’orario è!! Intanto tutto apposto insomma, anche se per uno dei due ho dovuto fare qualcheee … ” poi …. ” qualche forzatura, ma non è un problema … fatto (pausa) … ma quand’è che tu pensi di avere delle novità?”. Il giudice ha motivato la misura per il funzionario ricordando che “già gestito con modalità totalmente illecite ben due procedure concorsuali di significativa rilevanza dimostrando come i fatti non siano certo occasionali”. E su Moscardelli il magistrato sottolinea che dalle chat “emergono numerose sollecitazioni dirette anche ad altri soggetti e ad altre procedure concorsuali o comunque amministrative dalle quali emerge come numerose siano le persone che si sono rivolte al Moscardelli come intermediario verso il Rainone”. E Moscardelli teneva anche alle destinazioni tanto da considerare uno “sfregio” il fatto che un suo raccomandato fosse finito a Terracina perché la sua destinazione doveva essere Formia.

Gli esponenti politici e l’intercessione presso l’assessore regionale – Per la nomina di Rainone però non si è mosso solo Moscardelli. Come scrive il gip nell’ordinanza “le intercettazioni delineano, in concomitanza con le prove del concorso, attività degli esponenti politici” Moscardelli, ma anche Roberto Masiero responsabile provinciale sanità del Partito Democratico ed Enrico Forte, consigliere regionale, “presso la Regione Lazio e direttamente presso l’Assessore Regionale alla Sanità dottor Alessio D’Amato per favorire la nomina del Rainone a direttore Amministrativo della Asl di Latina. L’attività di scelta discrezionale e di sostegno politico dei candidati alle cariche Asl è giustificata astrattamente dall’opportunità di scelte di vertici idonei e funzionali alla pubblica amministrazione. Ma nella scelta discrezionale – spiega il giudice – si inserisce l’accordo Moscardelli – Rainone dove il primo sostiene politicamente l’altro a fronte della sua controprestazione illecita di favorire i candidati segnalati dal Moscardelli. Il quadro indiziario della promessa di progressione in carriera operata da parte del Moscardelli è ampiamente sostenuto da una pluralità di contatti che Rainone intrattiene direttamente con la politica locale e della Regione Lazio”. Significativa l’intercettazione in cui il dirigente dice “Professò .. sò diventato Direttore Amministrativo, noo!!” e Masiero risponde: “…quasi, oggi Alessio, Enrico Forte e Claudio si sono parlati qua, Enrico lunedì va a parlare con Alessio di questa cosa proprio perché deve muovere il gobbo di là e tu di qua“. In questa logica rientra anche lo spostamento – tramite un incarico non rifiutabile – di una dirigente sgradita ai politici locali. Dice Masiero: “no tanto tra 10 giorni … non ci sarà più perché andrà da un’altra parte perché i Politici locali non la vogliono”. Quest’ultima aveva segnalato anche il ritardo della delibera di nomina dei vincitori. Ma il ritardo, stando agli inquirenti, era dovuto al fatto che voleva essere lo stesso Rainone a piazzare i vincitori nelle sedi concordate.

D’Amato è stato sentito dagli inquirenti e ha limitato la “sponsorizzazione” del nome di Rainone da parte di Moscardelli a un’unica circostanza. Dice di non ricordare ” .. di avere mai parlato con il dottore Moscardelli e Masiero o altri della nomina di Rainone direttore amministrativo” . “E tuttavia sono invece molteplici – ragiona il giudice – le occasioni durante le quali, in costanza di intercettazioni telefoniche, Rainone viene rassicurato da Moscardelli di aver parlato di lui e della sua possibile collocazione a Direttore Amministrativo all’Assessore”. A tal proposito il magistrato riporta una conversazione tra Moscardelli a il dirigente: “Senti io ho parlato adesso con Alessio, ed avevo detto a Roberto guarda vado a parlargli, ed allora lui mi dice, va bene stiamo lavorando su questo spostamento, lui mi chiedeva… il direttore Generale è d’accordo? guarda io gli sono andato a parlare e gli ho detto guarda noi ci dobbiamo muovere in questa maniera e lui mi ha detto semplicemente trovategli un altro posto ed insomma non è che gli revoco il contratto, io lo faccio se la spostate per me va bene”. D’Amato agli inquirenti ha raccontato di una sorta di presa di distanza dei consiglieri regionali Forte e La Penna che “prima della riunione, gli parlavano separatamente anticipandogli come Moscardelli avesse assunto posizione difensiva nei confronti del Rainone”.

Il gip: “Ripetute ingerenze. Totale parità tra corrotto e corruttore” – Secondo il gip le indagini documentano “quadro indiziario di ripetute ingerenze da parte del Moscardelli su un fronte anche più vasto dei concorsi. Non facente parte della struttura pubblica Asl” l’ex senatore “ne gestisce comunque le sue sorti in termini di trasferimenti del personale, stabilizzazioni di contratti, posizioni in graduatorie, superamento di concorsi”. Rainone “garantisce al politico la ‘sistemazione’ di diverse posizioni lavorative astrattamente idonee, in futuro, ad esprimere la propria riconoscenza a Moscardelli in termini di potenziali espressioni di voto sul territorio ricevendone il Rainone, in cambio, in un piano di totale “parità” fra corruttore e corrotto, i suoi vantaggi di progressione di carriera
grazie all’entratura di Moscardelli negli ambienti politici e dei vertici Asl”. C’è poi anche se non contestata “un’attivazione frenetica” dell’ex senatore “e riguardano le posizioni di medici, infermieri, personale vario da trasferire … a tempo determinato da stabilizzare … o da assumere con chiamata diretta da rinnovare, contratti da prorogare … ovvero posizioni in graduatoria”

Le dimissioni dell’ex senatore e il concorso “nostro” – Moscardelli si è dimesso. “Questa mattina ho appreso dal diretto interessato la notizia degli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta dei concorsi alla Asl del segretario provinciale di Latina, Claudio Moscardelli, che ha subito rassegnato le dimissioni dal ruolo che ricopriva – fa sapere il segretario Pd Lazio, Bruno Astorre – Gli sono vicino in questo momento e sono certo che Claudio saprà dimostrare la sua completa estraneità a tutti i fatti. Mi confronterò subito con il partito nazionale per procedere al commissariamento per lavorare al turno di amministrative che ci attende ad ottobre. Restiamo in attesa di sviluppi e, come sempre, confidiamo nel lavoro della magistratura”. Secondo gli inquirenti ai candidati sarebbero state comunicate da Rainone con una telefonate le domande che gli sarebbero state rivolte. Per quel concorso, che veniva definito “nostro” tra gli indagati, Moscardelli chiedeva informazioni sei mesi prima. Il segretario Enrico Letta ha nominato Matteo Mauri commissario. Già viceministro degli Interni, attualmente è deputato e responsabile Pd per l’Immigrazione. La Commissione nazionale di garanzia del Pd, come previsto dallo Statuto, ha sospeso dal Partito Claudio Moscardelli, segretario provinciale del Pd di Latina dimissionario, in seguito alle misure cautelari a cui è stato sottoposto”.

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