Il commercio, la sicurezza, la vendita all’ingrosso, i lavori stradali. Non arrivano solo da turismo e ristorazione le storie di lavoratori con paghe al ribasso o integrate con il nero. E non necessariamente per contratti a termine per la sola estate. Dopo gli articoli del Fatto Quotidiano e le videoinchieste de ilfattoquotidiano.it continuano ad arrivare decine di testimonianze sul lavoro sfruttato, sui contratti irregolari, sulle condizioni al limite. In questo articolo pubblichiamo le testimonianze dei lavoratori che non lavorano nel turismo o nella ristorazione, come abbiamo invece raccontato nelle puntate precedenti di questa rassegna. Quella più dura è di un lettore che racconta del suocero magazziniere che ufficialmente guadagna 1700 euro in busta paga, ma “è costretto a restituire metà stipendio”.

Se volete raccontare la vostra esperienza, scrivete all’indirizzo redazioneweb@ilfattoquotidiano.it, indicando “stagionali” nell’oggetto della mail.

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Io non sono un lavoratore stagionale. Sono un ragazzo di 31 anni con un figlio di 7 mesi. Lavoro 12 ore al giorno come mulettista in un ingrosso alimentare leader in Campania. Che fattura milioni di euro all’anno. La mia paga per 12 ore è di 840 euro. In busta paga dovrei lavorare 5 ore al giorno. Il resto delle ore che svolgo vanno perse non sono retribuite. Una settimana di ferie all’anno scelta dall’azienda. Nel periodo natalizio e quello pasquale si lavora anche la domenica senza essere pagati. Due volte all anno facciamo l inventario e sempre gratis sabato e domenica.

Questa sera mia moglie mi aspetta a casa per comprare latte e pannolini per mio figlio io dopo che faccio 12 ore al giorno ho 30 euro sul conto. A volte mi viene in mente di sparire per sempre. Mi stanno e ci stanno distruggendo. Ho provato a cambiare lavoro ma dovrei licenziarmi per trovare qualcosa altro. Ed ho paura per mio figlio. Spero che un giorno tutto questo cambierà.
Post scriptum: mi scuso per gli errori grammaticali ma sono ancora a lavoro ed ho scritto di fretta e furia.

Lettera firmata

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Ho fatto il direttore di un albergo termale stagionale per 21 anni. Pagavo i dipendenti 600 euro al mese lavoravano 8 ore e senza niente altro. Dovevano firmare le buste paga, ma per contabilità vera formavano anche una ricevuta dove era scritto l’importo vero che prendevano! Ho tutto mandato in procura, alla finanza, agenzia delle entrate ecc. ecc. (…) E parlo di circa 50 dipendenti e di uno stato di fatto che è durato e dura anche adesso da oltre 30 anni.

Lettera firmata

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Voglio denunciare lo sporco mondo dei datori di lavoro che assumono autisti di noleggio con conducente a Napoli e provincia. Contratti di 4 ore per 15 ore di lavoro giornaliere, 6 giorni su sette e il giorno libero non è pagato e la domenica remunerata come un qualsiasi giorno.

Si guidano auto e van per ore intere con modalità estenuanti e pericolose per gli stessi clienti. Per il profitto del padrone si coprono servizi dalle 3 del mattino fino all’una di notte e vieni pagato meno di 2 euro all’ora. E’ obbligatorio predisporre registrazioni di orario sui veicoli per evitare incidenti mortali dovuti alla stanchezza e allo stress. (…) Gli Ncc sono schiavi stagionali, assunti con contratti truffa. Addirittura in alcuni mesi prima della stagione, lavorano senza contratto e pagati 30 euro per 15 ore di lavoro. I dipendenti Ncc non sono lavoratori autonomi ma schiavi di datori di lavoro che incassano a nero dal turismo e si arricchiscono sulla fame delle persone. Il sindacato non esiste per questi lavoratori invisibili che con un contratto di 4 ore percepirebbero 1000 euro. 4 ore che in realtà sono 15, tutti i giorni per 6 mesi. Senza permessi, contributi, ferie. Non puoi chiedere un mutuo. Se ti ammali stai a casa e non vieni pagato. Lo Stato dovrebbe tutelare almeno la sicurezza delle persone che usufruiscono di questi servizi. Figuriamoci!

Lettera firmata

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Ci sono altri settori in cui vengono proposti contratti miseri, come nel commercio. Ho lavorato per 10 anni nel Quadrilatero della Moda, già alla prima disoccupazione nel 2019 ho ricevuto offerte scandalose, ora sono ben peggiorate. Propongono IV o V livello del commercio, neanche all’inizio della mia carriera ho preso così poco, tutte le domeniche sono lavorative e spesso non pagate. Ho sempre lavorato alla domenica senza problemi, ma domeniche alternate che mi hanno permesso di conciliare lavoro e famiglia. Mi reputo una privilegiata, non ho un affitto, non ho figli e ho un compagno che mi sostiene ogni giorno che piuttosto che vedermi lavorare senza riconoscere la mia esperienza mi ha più volte detto di non accettare e continuare a cercare aziende che mi valorizzino. Per concludere ultima proposta ricevuta: IV livello commercio, ma con finte trasferte ti faccio arrivare a 1500 euro netti al mese.

Una donna che non si vuole arrendere
Lettera firmata

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Leggendo l’articolo sul web sui lavori precari e mal pagati vi racconto l’esperienza di mio suocero. Egli lavora come magazziniere in una azienda. Ogni mese riceve una bella busta paga di circa 1700 euro. “Benissimo” direte voi! Ma purtroppo, puntualmente ogni mese, ne deve prelevare la metà in contanti e restituirla al proprio datore di lavoro! Purtroppo deve “sottostare” a questa ingiustizia, pena il licenziamento. Ormai è alla soglia pensionabile e sarebbe impossibile trovare un altro lavoro, con un contratto “a norma” che gli paghi i suoi diritti. Ma è triste vedere una persona di oltre 60 anni, con riconosciuti problemi alla colonna vertebrale ma non sufficienti per una 104 (ma questo è un altro discorso), chinare la testa a questi soprusi. Dal nostro canto, io e mia moglie, per evitare tutto ciò (problema assai diffuso dalle nostre parti), siamo partiti all’estero già da qualche anno, e aldilà dei problemi logistici e di lontananza dai nostri affetti, troviamo ancora qualche speranza per avere un nostro futuro.

Lettera firmata

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Sono stato ingaggiato per un mese, lavorerò presso la struttura della Fiera del Levante a Bari, dove si svolgeranno i concorsi statali. Sarò addetto alla sicurezza. Turno di lavoro dalle 8 alle 19. Premesso che non sono di Bari, ma dovrò affrontare un viaggio di due ore tra andata e ritorno con la mia automobile. La paga?? 4 euro all’ora. E ripeto, lavorerò per i concorsi, statali! Ho accettato perché devo mantenere la mia famiglia, ma come uomo mi sento sfruttato e umiliato.

Lettera firmata

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Anche nei lavori edili e soprattutto stradali (gas, fogne, fibra ottica, ecc) vengono applicati metodi simili a quelli della ristorazione. Io lavoro in una azienda che si occupa di posa rete gas e puntualmente tutte le ore lavorate in più al minimo sindacale non vengono erogate o se va bene una parte viene diluita come trasferta o buono pasto. Se ti fai male devi, sempre dire che è successo in ambito casalingo. Se piove o nevica non lavori e non sei pagato e la cassa edile per il maltempo naturalmente non viene mai attivata.

Ferie se va bene una settimana di estate quando vuole il datore di lavoro e naturalmente non sono pagate.

Diego

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Vivo a Palermo e purtroppo qui il problema non è stagionale. Un anno fa ha cercato lavoro presso ambulanti dei mercatini. Ho fatto un giorno di prova, partenza dal magazzino 5.30 del mattino, viaggio fino alla piazza del mercato, montare bancarella 15 metri quadrati circa con relativi quintali di merce (borse e affini), lavorare ininterrottamente fino alle 16, smontare tutto, tornare in magazzino, ripiazzare sul furgone merce invenduta fino alle 18. Il tutto per 30 euro. Ovviamente rinuncio. Trovo un altro lavoro presso un allevamento di cani: 800 euro h24 di disponibilità con la scusa del vitto e alloggio, contratto part time. Così fanno anche bella figura. Poi con la seconda zona rossa di Palermo saltano il contratto semestrale e mi licenziano dopo 2 mesi. Ora lavoro in casa famiglia: 400 euro al mese, 24 ore sì 24 ore no. Praticamente 360 ore mese: poco più di 1 euro all’ora. E qualsiasi lavoro che trovi a meno che non sia alla Regione al Comune o in banca è cosi. Non ci resta che piangere. O chiedere il reddito?

Lettera firmata

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Purtroppo non è una realtà che si trova solo nel settore alberghiero e ristoratore. Avendo perso il lavoro per chiusura punto vendita mi sono rimessa in gioco nel mondo del lavoro. Premetto che ho sempre fatto l’affitto/vendita. Mi sono imbattuta in diverse aziende del settore retail, alcune con proposte contrattuali corrette.

La proposta sconcertante mi è stata fatta da un’azienda che vende abbigliamento donna, contratto full time, ma assicurata a 20 ore settimanali, 800 euro netti al mese, con la precisazione che si sarebbero fatte anche 10/12 ore al giorno superando le 50 ore settimanali. Con questa mia “denuncia” voglio far trapelare che il problema non colpisce solo quel settore ma tutti, perfino il retail. Io non percepisco il reddito di cittadinanza eppure ho detto comunque di no, consapevole del fatto che presto o tardi la persona bisognosa che si accontenterà di quella cifra la troveranno.

Giovanna Cabeccia

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