Alle ore 12 il Partito democratico ha potuto tirare il primo sospiro di sollievo sulla partecipazione alle primarie: a mezzogiorno, infatti, i dati arrivati da Roma e Bologna hanno quanto meno scongiurato il rischio di un enorme flop, nel giorno in cui il centrosinistra ha aperto le urne per scegliere i candidati sindaci delle due grandi città al voto in autunno. Per le considerazioni definitive bisognerà aspettare la chiusura dei seggi alle 21, ma intanto il il segretario del Pd Enrico Letta parla di “una grande festa di democrazia e partecipazione”. “Stiamo dimostrando che il popolo del centrosinistra, democratico e progressista c’è”, commenta a margine del voto al gazebo di Testaccio. “Per noi questo è un grande viatico in vista delle elezioni di ottobre, è un grandissimo stimolo e una grande responsabilità“, aggiunge Letta. A Bologna alle 17 avevano votato poco meno di 20mila persone, indicato come soglia minima. A Roma secondo fonti della coalizione sarebbe di 37mila votanti alle 19 la stima arrivata dai presidenti di seggio.

La giornata a Roma – Il Pd della Capitale su Facebook ha segnalato che “grazie al lavoro di oltre mille volontarie e volontari che hanno permesso l’apertura di 187 gazebo, arrivano segnali di una grande e piena partecipazione”. Nella capitale la sfida interna è tra sette candidati: Imma Battaglia, Giovanni Caudo, Paolo Ciani, Stefano Fassina, Cristina Grancio, Roberto Gualtieri e Tobia Zevi. Gualtieri, sostenuto dalla dirigenza dem, è il favorito e stamattina ha votato al seggio di Piazza di Donna Olimpia: “Soglia di 50mila votanti? La soglia è la partecipazione più larga possibile”, ha detto l’ex ministro. Proprio l’appoggio del Pd a Gualtieri però è stato oggetto di polemiche per via di un fac simile della scheda elettorale postato dal Pd di Roma su Facebook: appare la x sbarrata sul nome di Gualtieri, mentre i nomi degli altri 6 candidati non sono nemmeno scritti. I dem della Capitale in ogni caso non nascondono il loro appoggio e anche l’immagine di copertina riporta la scritta: “Per Roma Gualtieri sindaco”. Un’altra accusa è arrivata da Giovanni Caudo, principale sfidante dell’ex ministro: “Ci arrivano segnalazioni da alcuni seggi di leggerezze nei controlli dei documenti o addirittura di palesi violazioni“, ha scritto su Twitter l’ex assessore di Ignazio Marino.

La giornata a Bologna – Hanno votato quasi 20mila persone, alle 17, alle primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra a Bologna che vede contrapposti Matteo Lepore e Isabella Conti. L’affluenza ai seggi è, infatti proseguita in maniera sostenuta anche nel pomeriggio, dopo i 13mila voti registrati alle 12. Secondo la rilevazione i votanti alle 17 sono stati 15.648 nei 43 seggi fisici allestiti in città e 4.278 (il 91% dei circa 4.700 registrati), per un totale di 19.926 voti complessivi. Ci sarà tempo fino alle 21, quando chiuderanno i seggi, per superare agevolmente proprio la soglia dei 20mila voti, asticella individuata alla vigilia per il successo della partecipazione e per provare ad avvicinarsi ai 28mila del 2011 nelle primarie che incoronarono l’attuale sindaco Virginio Merola. Alla vigilia delle primarie i rappresentanti di Isabella Conti avevano protestato, accusando il Pd di negare i dati sia sulle registrazioni online sia sulla presenza nella fase di scrutinio. “Chiediamo rispetto. Le persone stanno votando, l’affluenza è buona, tutto si sta svolgendo nel migliore dei modi sotto il profilo organizzativo”, ha replicato oggi Federica Mazzoni, consigliera del Pd e componente del Comitato Matteo Lepore Sindaco. Che a sua volta ha accusato i sostenitori della sindaca di San Lazzaro di fare “appelli al voto e dichiarazioni di voto alla stampa. Si rispettino il giorno del voto e gli elettori”.

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