Due incidenti sul lavoro ai danni di due donne si sono verificati stamattina in due diverse parti d’Italia: uno a Palermo e l’altro in provincia di Piacenza. In via Maria e Gesù, nel capoluogo siciliano, un’architetta della sovrintendenza è precipitata dentro una voragine di circa dieci metri nel cantiere dove stava effettuando un sopralluogo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i soccorsi per recuperare la donna che è stata trasferita in codice rosso all’Ospedale Civico. Dai primi elementi, cadendo si sarebbe provocata diverse fratture ed escoriazioni. Nel corso dei lavori per la realizzazione di 15 case popolari sono apparsi resti considerati di grande valore storico, testimonianze delle diverse dominazioni che si sono alternate nei secoli a Palermo. I tecnici della soprintendenza erano già intervenuti nel cantiere per eseguire alcuni sopralluoghi.

Una ragazza di 26 anni è invece rimasta gravemente ferita in un’azienda agricola nel comune di Calendasco nella località di Boscone Cusani, in provincia di Piacenza. Dalle prime ricostruzioni, la giovane donna era al lavoro in un campo e pare stesse attingendo acqua da irrigazione da un pozzo attraverso una pompa quando è rimasta impigliata per i capelli nel meccanismo e ha battuto violentemente la testa. Soccorsa dal 118, è stata trasportata d’urgenza con l’eliambulanza all’ospedale di Parma: la prognosi è riservata. A causa delle dinamiche degli incidenti, ancora in corso di accertamento, entrambe le donne sono in gravi condizioni. Secondo quanto riferito dai carabinieri la giovane, di origini albanesi, è assunta regolarmente e a tempo indeterminato in un’azienda agricola che ha sede legale a Rottofreno, lo stesso comune di residenza della ragazza.

Tutti insieme Cgil, Cisl e Uil chiedono di chiarire le circostanze in cui è avvenuto l’incidente. “La campagna nazionale e regionale promossa con lo slogan ‘Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro’ – sottolineano i sindacati – sarà prolungata perché la situazione delle morti e degli infortuni delle lavoratrici e dei lavoratori specialmente in agricoltura, nei cantieri ed in fabbrica è diventata un’autentica emergenza, impossibile da mettere in secondo piano”. Ogni giorno, infatti, si registrano in Italia almeno due morti bianche. Secondo i dati forniti dall’Inail del primo trimestre 2021, circa due persone al giorno muoiono mentre svolgono il loro lavoro.

Non si tratta di fatalità dunque. Le cause vanno rintracciate nella generale mancanza di sicurezza dei luoghi di lavoro, nella di carenza di controlli e nella scarsa formazione fornita ai lavoratori sulla prevenzione e la valutazione dei rischi. Di pochi giorni fa è la notizia del cedimento del tetto di un capannone a Pomezia che ha provocato la morte di un imprenditore che stava effettuando un sopralluogo. Lo stesso è successo ad un operaio di Brescia, precipitato nella tromba di un ascensore e ad altre due lavoratori caduti dentro una cisterna in un’azienda agricola nel cuneese. “Non chiamiamoli incidenti. Non c’è nulla di accidentale o casuale. Tutte le istituzioni preposte devono intervenire, anche il tempo del cordoglio è finito, bisogna agire e in fretta, dicendo basta a un sistema che mette il profitto prima della salute” ha detto Tina Balì, segretaria nazionale Flai Cgil, dopo aver appreso la notizia dell’incidente sul lavoro della 26enne.

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