Le ultime novità diffuse dall’intelligence americana riguardo al possibile contagio di alcuni scienziati cinesi che lavoravano nel laboratorio di biosicurezza di massimo livello (Bsl-4) di Wuhan già dall’autunno 2019 hanno fatto scattare nuove indagini e accertamenti da parte delle autorità sanitarie statunitensi. Così il virologo in chief, Anthony Fauci, ha chiesto alla Cina le cartelle cliniche di nove persone i cui disturbi potrebbero essere una prova che il Covid-19 sia sfuggito dal laboratorio. “Vorrei vedere le cartelle cliniche delle persone che si sono ammalate nel 2019. Si sono davvero ammalate e, in tal caso, di cosa si sono ammalate?”, ha chiesto il professore secondo quanto riporta il Financial Times.

L’infettivologo però non si sbilancia. Più volte ha ribadito, l’ultima ieri in un’intervista alla Cnn, di ritenere che il coronavirus sia stato trasmesso all’uomo per la prima volta dagli animali. Ma, come hanno ripetuto anche altri esperti, tra cui 18 scienziati di alto profilo che hanno scritto una lettera alla rivista Science nelle scorse settimane, è “necessaria un’inchiesta rigorosa sull’ipotesi dell’incidente di laboratorio” perché nessuna pista può essere al momento esclusa.

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