Ci sono due indagati nell’inchiesta aperta dalla Procura di Marsala sulla scomparsa di Denise Pipitone, la bimba sparita nel nulla il primo settembre del 2004 da Mazara del Vallo, nel Trapanese, quando non aveva ancora quattro anni. A rivelarlo la trasmissione Quarto Grado andata in onda ieri sera su Rete 4. Si tratterebbe di Anna Corona, ex moglie di Pietro Pulizzi, il padre biologico di Denise, e madre di Jessica (sorellastra della piccola, processata e assolta in via definitiva dall’accusa di sequestro di persona), e di Giuseppe Della Chiave, nipote di Battista, il testimone sordomuto oggi deceduto che nel 2013 disse di averlo visto in un capannone di Mazara con Denise in braccio proprio il primo settembre del 2004. Il 5 maggio i carabinieri della Scientifica erano stati inviati dalla procura di Trapani nell’ex abitazione di Anna Corona “per verificare lo stato dei luoghi e se sono stati effettuati lavori edili“.

Secondo il racconto di Battista Della Chiave, la bimba dopo essere stata rapita sarebbe stata portata con un motorino verso un molo, avvolta in una coperta, prima di essere caricata su una barca. La testimonianza di Della Chiave, raccolta dall’avvocato Giacomo Frazzitta, legale della famiglia di Denise, era stata contestata dai suoi familiari che avevano sostenuto come l’uomo non conoscesse il linguaggio dei segni. Davanti ai magistrati, con l’ausilio di un consulente, il testimone si era avvalso della facoltà di non rispondere. Nei giorni scorsi l’avvocato Frazzitta ha ricevuto una lettera anonima, consegnata alla Procura di Marsala, nella quale un testimone oculare riferirebbe di avere visto Denise in auto con altre persone, poco dopo il rapimento, mentre piangeva e chiedeva aiuto.

“Non ho paura della riapertura delle indagini, non posso avere paura di qualche cosa che non ho fatto. Io ero al lavoro, se ci sono state delle coincidenze sono state vagliate in un processo durato 17 anni“, aveva detto Anna Corona, la cui posizione all’epoca fu archiviata e che oggi sarebbe indagata per sequestro di persona, lo stesso reato per cui la figlia è stata assolta in tre gradi di giudizio.

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