Passato il primo maggio, restano le polemiche. Fedez, che dal palco dell’Auditorium Parco della Musica si era schierato a favore del ddl Zan attaccando le dichiarazioni omofobe di diversi esponenti leghisti, ha nuovamente espresso la sua volontà di essere ascoltato dalla Commissione di Vigilanza Rai. Una richiesta finalizzata ad esprimere la sua versione dei fatti in merito a quanto accaduto dietro le quinte del Concertone quasi tre settimane fa. Stando a quanto detto sul palco dal rapper (e poi raccontato sui suoi profili social), in quella circostanza la Rai – prima attraverso l’intervento di una serie di autori e poi della vicedirettrice di Rai3, Ilaria Capitani – aveva tentato di censurare il suo intervento, giudicato come “inopportuno” in quella sede. Nelle ore successive, la stessa Commissione ha sentito in audizione il direttore di rete, Franco Di Mare, il quale – parlando a nome del servizio pubblico – aveva parlato di manipolazione dei fatti da parte dell’artista, respingendo così ogni accusa di censura.

A farsi carico della richiesta da parte dell’artista, è stato invece Alberto Barachini, deputato di Forza Italia e presidente della Commissione di Vigilanza. Barachini ha definito il ‘caso Fedez’ “senza precedenti“, dichiarando che sottoporrà lui stesso la richiesta alla bicamerale. Ddopo aver ricevuto la richiesta da parte del cantante, Barachini gli ha inviato una lettera chiedendogli di fornire alla Commissione, “ove lo ritenesse opportuno, una memoria, in cui siano evidenziati ulteriori fatti o circostanze che abbiano un elemento di novità rispetto a quanto già reso pubblico fino ad oggi, in modo da mettere in condizione la Commissione di esprimersi compiutamente in relazione alla sua richiesta”.

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