Sul circuito di Jerez de la Frontera, lo stesso dopo nove mesi fa si ruppe l’omero, Marc Marquez è caduto alla curva sette, perdendo il controllo della sua Honda e andando a sbattere contro le barriere di protezione a pochi minuti dal termine della terza sessione di prove libere del Gp di Spagna. Il pilota spagnolo in quel momento stava provando ad agguantare la top10 che gli sarebbe valsa l’accesso alla Q2. Marquez, che si è rialzato sulle proprie gambe, è stato subito portato in ospedale per una serie di accertamenti. Il pilota di Cervera era tornato in gara sui circuito portoghese di Portimao ma aveva mostrato una condizione fisica non ancora ottimale. Nonostante l’urto, l’otto volte campione del mondo è riuscito comunque a tornare in pista per disputare le qualifiche.

“Vista la dinamica dell’impatto e la caduta con trauma cranio-cervicale abbia preferito portarlo in ospedale per fare una tac. É stata una dinamica ad alto impatto. Sarebbe criminale non approfondire e proprio per questo abbiamo voluto fare degli accertamenti ma siamo confidenti. E’ stata una grande paura. Marquez voleva tornare ai box, era tutto sommato agitato ma l’ho visto relativamente sereno. Quando capita una caduta così dopo quello che ha passato certamente non la vivi bene“, le parole del dottor Michele Zasa, della Clinica Mobile della MotoGp, a Sky Sport, in merito alla caduta di Marquez.

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