“Ho avuto modo di parlare con Beppe Grillo in più occasioni e conosco bene la sua sensibilità su temi particolarmente delicati”. Esordisce così il messaggio di Giuseppe Conte, dopo le polemiche per il video registrato dal garante del Movimento 5 stelle in difesa del figlio Ciro accusato di stupro di gruppo. “Sono ben consapevole di quanto questa vicenda familiare lo abbia provato e sconvolto”, si legge nella nota diffusa dall’ex presidente del Consiglio all’agenzia Adnkronos. “E’ una vicenda che sta affliggendo lui, la moglie, il figlio e l’intera famiglia. Comprendo le preoccupazioni e l’angoscia di un padre, ma non possiamo trascurare che in questa vicenda ci sono anche altre persone, che vanno protette e i cui sentimenti vanno assolutamente rispettati, vale a dire la presunta vittima, la giovane ragazza direttamente coinvolta nella vicenda e i suoi familiari che stanno vivendo anche loro momenti di dolore e sofferenza”.

Quindi, l’ex premier ha ribadito che per il M5s l’autonomia della magistratura e la lotta alla violenza sulle donne sono pilastri fondamentali: “In questa vicenda, vi è poi un principio fondamentale che non possiamo mai perdere di vista: l’autonomia e il lavoro della magistratura devono essere sempre rispettati. Perciò anche in questo caso attendiamo che i magistrati facciano le loro verifiche. Con il Movimento 5 Stelle mi accomunano da sempre queste due convinzioni: di ritenere indiscutibile il principio dell’autonomia della magistratura e di considerare fondamentale la lotta contro la violenza sulle donne, una battaglia che abbiamo sempre combattuto in prima linea, basti ricordare le norme sul codice rosso quando abbiamo condiviso la responsabilità di governo. Questi principi continueranno a informare la nostra azione politica e le nostre battaglie culturali”.

L’ex presidente del Consiglio, incaricato dallo stesso Grillo di rifondare il Movimento 5 stelle, è intervenuto dopo più di un giorno dalla diffusione del video del fondatore del Movimento e dopo che anche dal fronte Pd sono arrivate richieste di chiarimento. Le parole usate da Grillo e le accuse fatte alla ragazza che ha denunciato lo stupro hanno infatti provocato le reazioni di tutto l’arco parlamentare. E, anche nel M5s, non sono mancate le critiche. Se ieri a prendere le difese del fondatore è stato Vito Crimi, oggi il silenzio dei vertici 5 stelle (e di tutti gli esponenti 5 stelle di governo) era stato notato dagli avversari politici, ma anche dagli stessi alleati di governo del Partito democratico. “Conte dica da che parte sta”, aveva dichiarato la dem Valeria Fedeli. Mentre il vicesegretario Beppe Provenzano si è augurato che “la transizione del M5s alla guida Conte avvenga in fretta”. E dopo aver letto la nota dell’ex premier, Provenzano ha aggiunto: “La vicenda va trattata per quella che è, una vicenda privata che Grillo, nel modo più sbagliato e aberrante ha deciso di portare alla discussione pubblica”, ha detto al Tg4. Resta il fatto che “il M5s è la prima forza politica in Parlamento, fa parte della maggioranza, noi ci abbiamo governato. Il futuro dell’alleanza dipende dall’evoluzione che avrà M5s. C’è un tentativo in corso da parte di Giuseppe Conte di realizzare una transizione?”. E infine, ha detto, se devono staccarsi da Grillo o meno “lo valuterà M5s”, mentre il Pd “alla fine valuteremo la possibilità di fare un’alleanza”. Secondo invece l’ex capogruppo Pd in Senato Andrea Marcucci, le parole di Conte non bastano: “La risposta di Conte lascia molte perplessità. La violenza verbale di Beppe Grillo resta senza nessuna vera presa di distanza del M5s. Non c’è stato rispetto per la vittima, né per la magistratura. Un fatto gravissimo senza precedenti”, ha scritto su Twitter.

Intanto il caso ha fatto molto discutere anche nel Movimento e alcuni esponenti 5 stelle si sono dissociati pubblicamente: “Sento il dovere di dire che il contenuto di quel video rinnega i nostri valori”, ha detto l’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta. “Caro Beppe, capisco il tuo dolore di padre, capisco la rabbia dei processi mediatici, ma il tuo dolore non deve offendere la rabbia e il dolore dei genitori della ragazza”. Secondo la deputata Vittoria Baldino, Grillo ha fatto un “errore”, perché “quando sei un personaggio pubblico ogni parola ha un peso specifico maggiore, specie quando si parla di temi così delicati come quelli della violenza di genere sul quale il Movimento 5 Stelle si è sempre battuto”. Ieri a usare parole simili erano state le deputate Spadoni e Daga. Chi finora non ha commentato la vicenda sono i big del M5s, da Roberto Fico a Luigi Di Maio fino a Stefano Patuanelli.

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