Come prevedibile è stato deciso un nuovo rinvio, al 15 aprile, per il processo Ruby ter a Siena che vede imputato Silvio Berlusconi per corruzione in atti giudiziari insieme a Danilo Mariani, pianista di Arcore, accusato di falsa testimonianza. Il tribunale toscano ha accolto la richiesta di legittimo impedimento avanzata dai difensori del leader di Forza Italia, Federico Cecconi e Enrico De Martino, in considerazione del suo ricovero per accertamenti. Slitta così per la quinta volta l’udienza che dovrebbe portare a sentenza. Sono passati quindi quasi 14 mesi dalla richiesta di pena di quattro anni e due mesi per l’ex premier. Il pm Valentina Magnini, che ha pronunciato la sua requisitoria il 13 febbraio del 2020, si era opposta al rinvio chiedendo ulteriori accertamenti medici. Secondo il certificato, le condizioni attualmente non permettono a Berlusconi di raggiungere il palazzo di giustizia senese dove vorrebbe recarsi per rendere dichiarazioni spontanee.

I giudici hanno respinto anche la richiesta della difesa di Mariani di stralciare la posizione del pianista. Per Mariani la richiesta del sostituto procuratore è stata di 4 anni e mezzo di reclusione: “Abbiamo presentato questa istanza perché – ha sottolineato il suo legale, l’avvocato Salvatore Pino – non si può fare gli imputati a vita”. Tra una settimana, il tempo concesso dal tribunale al leader di Forza Italia per essere presente in aula, si saprà se si andrà a sentenza oppure no. La difesa di Berlusconi ha giustificato la richiesta di rinvio sostenendo che l’imputato “vuole rendere dichiarazioni spontanee in aula”.

Il processo senese è stato originato da un fascicolo trasmesso dal tribunale di Milano a quello della città toscana nel 2017 per competenza territoriale. Per i pm milanesi a Siena sarebbe stato completato il pagamento effettuato da Berlusconi a Mariani, per indurlo, secondo l’accusa, a rendere testimonianze edulcorate sulle serate a villa San Martino, le famose cene eleganti che hanno portato alla condanna dell’ex direttore del Tg4 i Emilio Fede e l’ex consigliera regionale lombarda Nicole Minetti. Sempre secondo l’accusa, i bonifici effettuati da Berlusconi a Mariani come rimborsi spesa, circa 170 mila euro dal 2011 al 2013, sarebbero stati pagamenti per indurre Mariani a mentire.

I legali di Silvio Berlusconi da settembre hanno chiesto e ottenuto, in diverse occasioni (otto per la precisione) il rinvio delle udienze dei processi in cui è imputato l’ex premier – a Bari per il caso escort e a Milano, Roma e Siena per corruzione in atti giudiziari per l’affaire Ruby – per motivi di salute. Il leader di Forza Italia, 84 anni, era impossibilitato a essere presente, secondo gli avvocati, e come suo diritto ha chiesto e ottenuto slittamenti anche molto lunghi. Finiti i tempi dei lodi (più o meno costituzionali) e i problemi causati dall’uveite l’ex Cavaliere – che nel corso degli anni è riuscito a incassare otto prescrizioni – negli ultimi tempi dopo essere stato colpito dal Covid, da cui è guarito, ha accusato problemi cardiaci. A Milano, sempre per il caso Ruby, fino a febbraio per esempio negli ultimi mesi erano state celebrate solo due udienze.

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