I sondaggi danno il suo partito in picchiata e i giornali la accusando di aver redatto un piano “senza idee, senza coraggio“, perfino “stupido”. Tutta la frustrazione della Germania per un lockdown che – salvo alcune revisioni – prosegue ormai dal 16 dicembre scorso, è esplosa dopo la decisione, voluta dalla cancelliera Angela Merkel, di rafforzare le restrizioni per il periodo di Pasqua. Tutti i quotidiani di oggi hanno aperto con titoli molto critici, contestando la strategia del governo e in particolare la decisione di istituire due Ruhetage, cioè dei “giorni di riposo“, in aggiunta ai tradizionali giorni festivi. Un modo per fermare il Paese, ma anche una misura pesante dal punto di vista economico e ritenuta da alcuni presidenti dei Länder perfino “inapplicabile“. Critiche che hanno portato al dietrofront. Sotto attacco, Merkel ha reagito convocando a sorpresa un nuovo vertice con i Länder, in cui ha annunciato la revocare delle restrizioni ulteriori previste per Pasqua.

“E’ un errore che deve essere chiamato come tale e bisogna correggere in tempo”, ha detto Merkel in uno statement tenuto subito dopo il vertice blitz. “So che questo procura altra insicurezza e chiedo perdono a tutti i cittadini e a tutte le cittadine”, ha aggiunto la cancelliera. Merkel ha quindi confermato di voler revocare la decisione sui cosiddetti ‘Ruhetage’, previsti oltre i festivi ordinari a cavallo di Pasqua: “Non andranno in vigore“, ha affermato. La decisione presa nel summit di due giorni fa non è infatti “realizzabile in poco tempo”. La cancelliera ha sottolineato che si è trattato di un suo errore, affermando però anche che “è stato fatto per una buona ragione e cioè quella di frenare la terza ondata e far tornare indietro la curva dei contagi”.

È stato un errore, e gli errori vanno corretti in tempo, questo è ancora possibile. Me ne assumo la responsabilità“. Secondo Der Spiegel, Merkel ha aperto con queste parole la riunione cominciata intorno alle ore 11, annunciando l’annullamento di alcune delle misure previste per Pasqua. “Chiederò scusa al Paese”, avrebbe anche aggiunto la cancelliera. Due giorni fa, durante un vertice terminato alle 2.30 di notte, era stato stabilito il blocco di tutte le attività fra il 1 e il 5 aprile, con la chiusura anche dei negozi alimentari (escluso sabato santo). Questa misura ha provocato grande confusione ed è stata fortemente attaccata dal mondo economico. Anche la stampa ha accolto i provvedimenti con una pioggia di critiche: “Senza piano, senza idee, senza coraggio”, ha strillato il tabloid conservatore Bild. “Dodice ore e molta frustrazione“, ha scritto la Sueddeutsche Zeitung, quotidiano socialiberista bavarese. “Niente piani, nessuna fantasia, stupido“, ha titolato il conservatore Die Welt. Non è ancora chiaro in che modo governo e Länder decideranno di rivedere le misure. Inoltre, sempre nella riunione di 12 ore iniziata lunedì era stato annunciato il prolungamento delle misure di lockdown fino al 18 aprile: un provvedimento che invece è stato confermato.

Alle critiche dei quotidiani, però, si aggiunge una crescente frustrazione dell’opinione pubblica. Sicuramente un fattore nella retromarcia di Merkel. A cui aggiungere i risultati che stanno emergendo dagli ultimi sondaggi: dopo il fallimento alle urne in Baden-Württemberg e Renania-Palatinato, ora anche le rilevazioni a livello nazionale certificano il crollo dei consensi per i cristiano-democratici, preoccupati per le elezioni federali del prossimo settembre (alle quali si presenteranno senza Merkel candidata). Per l’Istituto Forsa, l’Unione (Cdu-Csu) ha perso altri 3 punti, scivolando al 26% dei consensi. Sempre più vicini i Verdi di Robert Habeck e Annalena Baerbock con il 22% (+1). Resta ferma al 16% l’Spd di Olaf Scholz. Con questi numeri, una possibile coalizione a guidarosso-verde che scalzi i conservatori dal governo non è nemmeno più utopia. A incidere pesantemente su questi risultati sono gli scandali sulle mascherine che hanno portato a diverse dimissioni fra i deputati della Cdu e della Csu, ma anche una gestione della pandemia che non ha portato risultati né sul fronte del contenimento dei contagi né dal punto di vista delle vaccinazioni.

Ora la Linke (Sinistra) e dell’Fdp (Liberali) chiedono che Angela Merkel venga al Bundestag a chiedere la fiducia. Il primo ad avanzare la richiesta è stato il capogruppo della Linke, Dietmar Bartsch, che ha accusato la cancelleria di “dilettantismo“. Christian Lindner, leader dell’Fdp, ha affermato: “La correzione di un errore merita rispetto“. Tuttavia, ha aggiunto su Twitter, “la cancelliera non può avere più certezza di avere la fiducia della sua coalizione. Sarebbe adeguato chiedere la fiducia in parlamento, per verificare se l’esecutivo di Frau Merkel possa ancora governare“.

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