La Formula 1 piange Johnny Dumfries: il pilota è morto ieri 22 marzo a 62 anni. Settimo marchese di Bute, rinunciò alla formazione culturale per dedicarsi alla sua passione per le auto da corsa. Finanziò gli inizi della sua carriera senza approfittare dei soldi di famiglia, ma lavorando come decoratore e pittore. Debuttò quindi in Formula Ford 1600 e nel 1983 passò alla F3 inglese, mettendosi in evidenza a Silverstone, duellando con la leggenda dell’automobilismo Ayrton Senna. Nel 1984 si impose nel campionato britannico e giunse secondo in quello europeo dietro ad Ivan Capelli. Nel 1985, mentre gareggiava in Formula 3000, la Ferrari gli offrì il posto di collaudatore. Nel 1986 corse con la Lotus in Formula 1 come compagno di squadra di Ayrton Senna e nel 1988 vinse la 24 Ore di Le Mans con la Jaguar. I suoi migliori risultati furono un quinto e un sesto posto nei GP di Ungheria e Australia.

La morte di Johnny Dumfries, all’anagrafe John Colum Crichton-Stuart, è stata annunciata dalla famiglia in un comunicato: “Marito, padre, fratello, zio, figlio e nonno devoto e amato da tutti. Il suo cuore era saldamente radicato sull’isola di Bute, dove trascorreva gran parte del suo tempo. Johnny ha presieduto il consiglio di amministrazione del Mount Stuart Trust dalla sua inaugurazione nel 2005, quando il monte Stuart e i suoi giardini sono stati aperti al pubblico e la sua tenuta rurale è stata affidata alla Fondazione di beneficenza. I suoi progetti – conclude il comunicato – sull’isola includono Bute Fabrics, rispettato a livello internazionale, e, più recentemente, il Kerrylamont Center for Rural Excellence e Bute Yard

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