“Perché un malato oncologico è più a rischio di me? Lui può stare a casa ed evitare di avere contatti”. È la frase pronunciata dal sindaco di Avola, comune in provincia di Siracusa, Giovanni Luca Cannata (Fratelli d’Italia) per sostenere che un primo cittadino, avendo numerosi contatti quotidiani con la gente, sarebbe più a rischio di un malato oncologico. Cannata era intervenuto sulle frequenze di RadioFmItalia per parlare della richiesta del presidente dell’assemblea regionale siciliana Gianfranco Micciché di vaccinare i deputati regionali.

Nonostante il tentativo del conduttore di far ragionare il sindaco, Cannata ha poi ribadito il concetto: “Dobbiamo evitare di paragonare le istituzioni alle persone e ai cittadini che ovviamente hanno diritti, e che noi li tuteliamo, sono il primo che tutela il malato oncologico, ma se manca chi lo tutela come fa ad essere tutelato?”.

Dopo la polemica scatenata dalle sue parole in radio, il sindaco si è giustificato “Mi spiace se sia passato un altro messaggio rispetto al mio pensiero. Nessuna classifica o graduatoria sui vaccini, ma una riflessione ragionata”. Nel suo comunicato, il sindaco Cannata cita Carlo Melzi d’Eril e Giulio Enea Vigevani che sul Sole 24 Ore, scrivono: “Chi governa non ha il diritto ma il dovere di vaccinarsi per primo”. “Io non mi sono ancora vaccinato e lo farò per ultimo come ho già dichiarato nell’intervista – aggiunge Cannata -, o comunque quando lo Stato lo riterrà opportuno. I malati oncologici insieme ai soggetti fragili vengono prima di tutti”.

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