Neda Tootoonchi è una ragazza italiana. Il nonno di suo marito ((l’attore inglese Paul O’Neil) non c’è più dal 2012, ma lei, una fiorentina trasferitasi da 20 anni in Inghilterra, ha deciso che vuole incontrare la ragazzina che quel signore, soldato britannico che ha combattuto la Seconda Guerra Mondiale, aveva salvato quando da soldato era di stanza in Italia.

I contingenti di guerra sono posti orribili, dove si materializzano le più gravi atrocità. Qualche volta, però, ci restituiscono storie positive come quella di un militare e di una bambina salvata dal conflitto. E da morte certa. Nel settembre del 1944 il soldato Harry stava combattendo con i Royal Scots nella zona di Borgo San Lorenzo, nel Fiorentino, quando lui e altri commilitoni trovarono una bambina sola, nascosta in una casa e affamata. Così il commando di cui il nonno faceva parte decise di riportare la bimba dalla sua famiglia. Poi per rendere quella giornata memorabile, i soldati rubarono del cibo dal Naafi, The Navy, Army and Air Force Institutes, e lo portarono alla famiglia che cucinò per tutti. Un grande lusso nei giorni della guerra.

Neda, la ragazza fiorentina trasferitasi in Inghilterra, ha deciso di ritrovare quella bambina e per farlo si è affidata alla rete, ed è stata raccolta da alcune associazioni locali fiorentine e dallo scrittore Matteo Incerti, che ora sta dando una mano alla coppia londinese. È lui che il 14 dicembre scorso ha aiutato il soldato Adler e la figlia Rachel a ritrovare tre bambini salvati anche in quell’occasione durante la guerra. In quel caso aveva promosso sulla sua bacheca l’appello della figlia, per poter rimettere in contatto i bambini dell’epoca con l’uomo che aveva salvato le loro vite.

E allora, per tornare ad oggi, lo scrittore si è prestato ad un nuovo tentativo di ricongiungimento. Sulla sua bacheca ha pubblicato le parole della sua lettrice. “Il nonno di Paul (il marito di Neda, ndr) ha sempre raccontato questa storia e abbiamo appena ritrovato una foto della bambina con la famiglia. Ci piacerebbe rintracciarla e sapere se si ricorda di questo soldato e farci raccontare la storia come se la ricorda lei”. Ora bisognerà aspettare e attendere che la viralità dell’immagine faccia il suo corso.

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