Che Bloober Team sia legato a doppio filo con i giochi horror ormai è innegabile e, dopo aver prodotto negli anni vari titoli in prima persona, impacchettano quella che è la prima esclusiva per le nuove Xbox di Microsoft, The Medium, un’avventura investigativa in terza persona, dalle tinte cupe e dalle musiche meravigliose, che ricorderanno ai più attenti Silent Hill…

Cracovia, 1999, Marianne – la protagonista – si prepara a dare l’ultimo saluto a Jack, il padre adottivo appena trapassato per un brutto male. La ragazza, vestendolo per la cerimonia, ha delle visioni dovute al suo potere: Marianne è una medium e convive con questa maledizione fin da piccola. Appena ripresasi riceve una telefonata che le chiede di recarsi al Niwa, un resort abbandonato tra i boschi, perché solo lei potrà salvare l’uomo dall’altra parte del telefono, Thomas, dall’oscurità. Uno scherzo di cattivo gusto se non fosse per una frase che l’uomo si lascia sfuggire ed è cosi che inizia l’avventura di The Medium.

Arrivati sul posto, entriamo in contatto con la meccanica principale del gioco, che ci permette di attraversare il mondo fisico per spostarci in una sorta di limbo spirituale. In questo mondo Marianne può interagire con oggetti e ambienti che influenzano il piano materiale e viceversa, dando vita spesso a bellissime inquadrature in split-screen, che mostrano la visione di entrambi i mondi in contemporanea, una delle trovate migliori del gioco a nostro parere, rendendo l’immersività di altissimo livello.

Il gameplay ricorda molto le avventure di vecchio stampo horror, come Alone In the Dark, Eternal Darkness o il già citato Silent Hill, ed è proprio a quest’ultimo che il titolo di Bloober si lega grazie al comparto audio firmato dal bravissimo Akira Yamaoka, compositore proprio delle colonne sonore della saga horror di Konami che sottolinea perfettamente tutto quello che passa sullo schermo, regalando emozioni di una rarità unica nei giochi di ultima generazione.

Ed è proprio questo che fa The Medium: prende il giocatore e lo immerge in una realtà parallela, fatta di angoscia, dolore e morte. Se dal punto di vista del gameplay il gioco di Bloober Team risulta semplice, quasi “romantico”, dal punto di vista grafico The Medium regala scorci bellissimi, con texture ad altissima risoluzione e sequenze cinematografiche da brivido, purtroppo non si può dire lo stesso dell’ottimizzazione del motore di gioco, che causa alcuni micro scatti durante i cambi di scena, niente che mini l’esperienza di gioco ma lascia sperare a una patch di correzione, dato che questa problematica si presenza sia su Microsoft Serie X sia su Pc di fascia alta, una sbavatura su quello che è sicuramente un’ottima esclusiva per Microsoft, pregna di significato, profonda, e sicuramente appagante per i giocatori che amano le esperienze narrative.

In definitiva The Medium è una lettera d’amore ai giochi Horror che hanno segnato una generazione, è consigliato a chi vuole godersi un’esperienza appagante non lasciandosi scoraggiare dalle limitazioni grafiche che purtroppo sono presenti, se invece state cercando un gioco d’azione potreste rimanere insoddisfatti da quello che è sicuramente un ottimo rappresentante del genere, ma che privilegia l’esplorazione e la storia a favore del combattimento.

Articolo Precedente

Nioh Collection: la remastered per PS5 dei soulslike di Koei Tecmo punta più sul gameplay che sulla grafica, aumentando l’immersività grazie al dual-sense

next
Articolo Successivo

Cybersicurezza, scoperta una nuova tecnica ingannevole per le truffe via mail

next